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“Accuse di doping? Mi scivolano addosso, vengono da persone che non sono vicine al mondo dell’atletica e che non mi conoscono. Tante persone, soprattutto quelle che non mi conoscono, non possono valutare quello che ho fatto, il mio percorso. Quelli più esperti di atletica invece conoscono i sacrifici fatti. Queste medaglie sono un riscatto personale, vengono da tanto lavoro, sacrifici e batoste. Sono arrivato a Tokyo con l’obiettivo della finale e di giocarmi il tutto per tutto. Prima della finale sapevo di poter vincere, perché in semifinale avevo fatto il record europeo. Quanto accaduto è qualcosa di magnifico, avere due medaglie d’oro al collo è incredibile, è stato un percorso bellissimo”. Così Marcell Jacobs, bicampione olimpico in occasione dei Giochi di Tokyo 2020, fenomenale nei 100 metri e in occasione della staffetta 4×100. Il velocista azzurro ha posto una cesura tra sé e le voci di un potenziale doping a favorirlo, bocciando le indiscrezioni come becere insinuazioni. Jacobs ha stravolto la concezione del movimento d’atletica italiano per il pubblico medio, arrivando lì dove nessuno era riuscito ad arrivare.
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