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Continuano i dubbi sul caso Alex Schwazer, squalificato dalla IAAF per 8 otto anni a poche ore dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Gli hacker russi di “Fancy Bear” avrebbero intercettato un totale di 23 mail tra Thomas Capdevielle (manager dei controlli antidoping della Federazione internazionale di atletica) e Ross Wenzel (consulente legale), riguardanti “la strategia difensiva nei confronti del Tribunale di Bolzano che ha avviato la procedura di sequestro delle provette del marciatore italiano per analizzarne il dna” con altri avvocati e dirigenti. Dettagli che metterebbero “a nudo i dubbi, le contraddizioni e le paure dell’organismo internazionale rispetto alla iniziativa della magistratura italiana e sugli elementi che portano gli stessi consulenti Iaaf a ritenere improbabile la condanna di Schwazer per doping in sede penale”. In più “emergerebbe un ruolo nella vicenda Schwazer di un influente guru della atletica italiana, che si era speso, anche pubblicamente, per impedire l’iscrizione ai Mondiali di marcia di Schwazer, un rivale storico di Sandro Donati”. Nel frattempo, sono passati cinque mesi dalla data concordata per la consegna delle provette incriminate ai RIS di Parma.