Amarcord

L’angolo del ricordo: Inter-Barcellona 3-1, dieci anni fa l’impresa nerazzurra

José Mourinho - Foto Steindy CC BY SA 3.0
José Mourinho - Foto Steindy CC BY SA 3.0

Sono tante le partite simbolo dell’Inter nella stagione del triplete. Dalle rimonte impossibili a Kiev e contro il Siena, passando per il 6-0 complessivo nei due derby, per poi arrivare al trionfo nella finale di Madrid. Il successo più bello, però, è probabilmente il 3-1 rifilato al Barcellona esattamente 10 anni fa, il 20 aprile 2010. Nell’atmosfera incandescente di un San Siro tutto esaurito, alla rete iniziale di Pedro rispondono Sneijder, Maicon e Milito. Quella sera, gli uomini di José Mourinho portarono a casa una grossa fetta della finale, rimandando a casa a bocca asciutta i campioni d’Europa in carica, fino a quella sera quasi imbattibili.

Quella sera, il quartetto davanti a Julio Cesar comprende Javier Zanetti, schierato a sinistra. La zona del campo protetta dal 4 neroazzurro è probabilmente la maggior fonte di pericoli per i padroni di casa, con Dani Alves in stato di grazia e soprattutto la minaccia Lionel Messi, principale pericolo per l’Inter. Gli sforzi difensivi dei neroazzurri si concentrano soprattutto sul lasciare meno iniziativa possibile al fuoriclasse argentino, che infatti non combinerà molto. Dopo nemmeno 20 minuti, però, il Barça passa in vantaggio con un’azione che nasce dal lato opposto. Maxwell, uno dei due ex schierati nell’undici iniziale dei blaugrana, sfonda sulla corsia mancina e mette in mezzo un pallone rasoterra, raccolto e scagliato di prima intenzione in rete da Pedro Rodriguez. Quest’ultimo, in gol contro l’Inter già nella fase a gironi, riesce ancora una volta a mettere in difficoltà Zanetti e compagni. I più pessimisti già si rassegnano. “E’ il Barcellona, che ci vuoi fare, ci abbiamo provato” – dicono in molti.

Tutto questo, però, quando la gara è ancora tutta da giocare. L’Inter non ha iniziato male, e qualche chance l’ha avuta anche prima di andare sotto. Gli uomini di Mourinho si buttano in avanti. Milito si mangia il possibile pareggio, ma poco dopo serve l’assist decisivo a Sneijder, che tutto solo batte Valdes con un destro a botta sicura. I decibel a San Siro impennano, le speranza dei pessimisti si riaccendono. L’Inter c’è, eccome se c’è.

Le indicazioni dello Special One all’intervallo sono quelle giuste. Al rientro in campo è subito 2-1: Milito attacca lo spazio e riceve in profondita, leggermente allargato sulla destra. Dalle retrovie arriva il treno Maicon, che riceve in area, controlla e spedisce in rete la palla del sorpasso. La partita si ribalta e ora è il Barça a inseguire.

L’Inter sta giocando la partita perfetta. Messi non riesce a spaventare più del dovuto, l’ex Ibrahimovic non riesce a imporsi (verrà sostituito a metà ripresa), mentre i neroazzurri creano altre occasioni, e poco dopo ne fanno un’altro. La firma e di Diego Milito, uno che in quell’anno, quando la partita contava qualcosa, ha sempre messo la firma.

Ormai nessuno ha più dubbi: la partita è dell’Inter, e la finale, da miraggio, è diventata un obiettivo solido. A metà dei 180 minuti più importanti dell’anno, l’Inter ha detto forte e chiaro che quello è l’anno giusto, convincendo anche gli scettici. Quella notte di aprile, l’Inter da grande diventa grandissima, impartendo una sonora lezione agli alieni di Guardiola, che non subivano una sconfitta del genere in Europa da tempo immemore.

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