Amarcord

L’angolo del ricordo: Daniele Garozzo vince la medaglia d’oro nel fioretto a Rio 2016

I Giochi Olimpici di Tokyo 2020, come ormai noto, sono stati rinviati all’estate del 2021 a causa dell’esplosione della pandemia di Covid-19, costringendo tutti gli atleti a rivedere piani e programmi di allenamento. La qualificazione, per chi ha già staccato il pass, fortunatamente è confermata, dunque, sarà necessario ‘soltanto’ riprendere il ritmo e prepararsi al meglio all’appuntamento più importante per ogni sportivo.

Il prossimo anno, in Giappone, l’Italia cercherà di difendere le ventotto medaglie ottenute a Rio de Janeiro nel 2016, con otto ori, dodici argenti e otto bronzi, magari incrementando il già cospicuo bottino dell’ultima edizione. Una delle discipline che da sempre regala grandi risultati ed incredibili soddisfazioni al nostro Paese è la scherma ed, in particolare, il fioretto femminile, sia a livello individuale che nelle competizioni di squadra.

Quattro anni fa, però, sul gradino più alto del podio è riuscito a salire anche un giovane davvero promettente del fioretto maschile, il siciliano Daniele Garozzo, vera e propria rivelazione della specialità.

Il 7 agosto 2016 l’azzurro scende in pedana insieme ai suoi compagni di Nazionale Andrea Cassarà e Giorgio Avola, per iniziare il torneo olimpico del fioretto individuale. Garozzo, così come gli altri due schermidori italiani, supera agevolmente i sedicesimi di finale contro l’egiziano Tarek Ayad, sconfitto 15-8.

Negli ottavi Daniele si trova di fronte un altro atleta egiziano, Alaaeldin Mohamed El Sayed, argento a Londra 2012, che gli crea qualche problema in più rispetto al suo precedente avversario. Il match risulta più equilibrato del previsto, con attacchi e contrattacchi molto rapidi, ma il siciliano, alla fine, riesce ad avere la meglio con il punteggio di 15-13.

Nel frattempo il tabellone perde Cassarà, eliminato dal britannico Kruse; bene, invece, Avola, vittorioso sul tedesco Joppich, anche se, nel turno successivo, è costretto a cedere allo statunitense Alexander Massialas. Garozzo, invece, ha vita facile nei quarti di finale contro il sorprendente brasiliano Guilherme Toldo, insieme al quale, tra l’altro, si allena nella sala del Frascati Scherma. Daniele, infatti, dopo un inizio in sordina, prede in mano l’incontro e si impone per 15-18.

Il più giovane dei fiorettisti azzurri, nonché l’unico rimasto in corsa per una medaglia, arriva in semifinale, dove ad attenderlo c’è il russo Timur Marselevic Safin, campione europeo in carica e, dunque, cliente estremamente ostico. Lo schermidore classe 1992 scende in pedana con la solita grinta mostrata durante tutto il suo cammino olimpico, dando prova di grande maturità, nonostante la giovane età, e rifilando al suo rivale l’ennesimo 15-8 del torneo.

Garozzo, una volta assicuratosi il podio, non vuole accontentarsi e, infatti, cerca di sfruttare al meglio la sua grande occasione, che si è costruito con grande impegno e fatica. In finale c’è lo statunitense Massialas, giustiziere di Giorgo Avola ai quarti, e già vincitore di due argenti mondiali. Il match è molto tirato ed entrambi i contendenti avvertono la pressione del momento, ma Daniele è bravo a mantenere i nervi saldi e si porta in vantaggio. L’americano comincia ad attaccare con maggiore insistenza per provare a recuperare lo svantaggio, mentre l’atleta italiano si difende e, al momento giusto, colpisce con le sue stoccate, incrementando il gap a suo favore.

Daniele Garozzo, dopo aver disputato un incredibile torneo di fioretto individuale, batte Massialas 15-11 e conquista la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Rio 2016, laureandosi per la prima volta in carriera campione olimpico. Emozioni forti, non soltanto per l’azzurro, ma per tutto il popolo italiano che, pochi minuti dopo la duecentesima medaglia d’oro ottenuta da Fabio Basile nel judo, può festeggiare un altro fantastico successo.

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