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Ricciardi: “Il virus è mutato? No, non è vero. E’ pericoloso come all’inizio”

“Le voci contrastanti dalla comunità scientifica dipendono dal fatto che i medici non sono tutti uguali. Ci sono medici clinici, che curano i pazienti, che sono dei medici importantissimi, che curano effettivamente l’individuo e la persona malata, e medici che sono dei medici che non curano i pazienti ma le organizzazioni, i sistemi. Io faccio parte del secondo insieme. Sempre medici siamo. Il medico che cura il paziente dice agli altri che non sono veri medici, perché non hanno mai visto i pazienti. Gli altri rispondono ‘ok, ma tu invece non hai il quadro completo della situazione’. I clinici molto spesso tendono a generalizzare la situazione dei pazienti che vedono loro”. Cosi’ il professor Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute e rappresentante italiano al Consiglio dell’Oms, intervenendo ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, commentando le ipotesi di un indebolimento del virus. “Quando ci fu il virus dell’immunodeficienza acquisita, i medici alla fine degli anni 70 e 80 vedevano pazienti omosessuali ed erano convinti che quella malattia riguardasse solo gli omosessuali – ha spiegato Ricciardi – In realtà gli altri medici vedevano il virus, vedevano una trasmissione a tutti, e mettevano in guardia che la malattia non era limitata solo agli omosessuali. Il virus oggi circola nella stessa maniera e non è mutato. Si vedono pazienti diversi perchè siamo diventati più bravi a identificarlo e a curarlo. Ma il virus continua a circolare ed è pericoloso come era all’inizio”.

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