Pallanuoto

L’angolo del ricordo: Gwangju 2019, il Settebello è campione del mondo per la quarta volta

Pallanuoto - Settebello - Rio 2016 - Foto Mezzelani/Gmt

In Italia quando si parla di sport di squadra il primo pensiero, di solito, è rivolto al calcio, che si tratti di club o di Nazionale. In effetti, spesso, i tifosi si riversano in strada in caso di vittoria della propria squadra del cuore o degli azzurri impegnati nei Campionati Mondiali o Europei, che si disputano con cadenza quadriennale.

La grande attenzione che viene conferita al calcio purtroppo, però, non emerge anche negli altri sport, che troppe volte vengono snobbati e considerati eventi di secondo piano e, per questo, non meritevoli dello stesso coinvolgimento rispetto alla disciplina più seguita nel nostro Paese.

Gli atleti, però, fortunatamente sono in grado di far ricredere buona parte delle persone, grazie a delle fantastiche imprese, che regalano prestigiosi successi e fortissime emozioni a tutti coloro che li sostengono. La Nazionale Italiana di pallanuoto, il Settebello, si è resa spesso protagonista di importanti vittorie, come accaduto nel trionfo ai Mondiali di Gwangju dello scorso anno, dove hanno superato la Spagna in finale, salendo sul tetto del Mondo per la quarta volta nella loro storia.

Il cammino degli azzurri inizia il 15 luglio 2019 contro il Brasile, una partita abbastanza abbordabile sulla carta, ma da non sottovalutare, cosa che gli uomini di Sandro Campagna non fanno e, infatti, conquistano i primi due punti nel gruppo D, grazie ad un netto 14-5.

Due giorni più tardi si alza l’asticella della difficoltà con il Giappone che, nonostante venda cara la pelle, è costretto a cedere alla nostra Nazionale per 9-7. Il Settebello ha la qualificazione in cassaforte, ma deve ancora centrare il primato nel proprio gruppo e, per farlo, ha bisogno di un successo contro la Germania. La partita è molto tirata fino alla fine, con un testa a testa davvero incredibile, dal quale l‘Italia esce ancora una volta vittoriosa con il punteggio di 8-7.

Gli azzurri accedono direttamente ai quarti di finale, dove si ritrovano di fronte la Grecia, allenata in passato da Campagna e che, nel turno precedente, ha eliminato gli Stati Uniti. Anche in questo caso il match non è affatto semplice e, dopo le doppiette di Di Fulvio e Luongo, la rete decisiva per i ragazzi di Campagna arriva nell’ultimo quarto di gioco, fissando il risultato sul 7-6.

In semifinale il Settebello incontra l’Ungheria, altra rivale estremamente ostica che, nel primo quarto, mette a referto in parziale di 4-2. La reazione della nostra Nazionale non si fa attendere e, infatti, trascinata dal poker di un sontuoso Echenique, ribalta completamente il punteggio, costruendosi un vantaggio, poi mantenuto sino al suono della sirena.

L’Italia, assicuratasi un posto sul podio, non si accontenta e vuole tornare sul tetto del mondo, ma per farlo deve superare la Spagna, vera rivelazione del torneo. Dopo l’iniziale botta e risposta tra Luongo e Perrone, Echenique sfonda con il suo mancino per il 2-1, ma è ancora Perrone a rimettere la gara in equilibrio. Accade di tutto nel primo tempo, con Del Lungo che respinge un rigore a Barroso e, sulla ripartenza, Figioli ne approfitta per realizzare il 3-2 azzurro.

La Spagna comincia ad innervosirsi e a commettere molti falli, concedendo due superiorità al Settebello, che Dolce e Renzuto sfruttano nel migliore dei modi per l’allungo sul 5-2. Gli iberici conquistano un altro rigore che, questa volta, viene trasformato da Munarriz ma, qualche secondo dopo, Aicardi ristabilisce le tre lunghezze di distanza. La formazione di Sandro Campagna è incontenibile e mette a segno altre due marcature con Dolce e Di Fulvio, che sorprendono l’estremo difensore avversario. La Nazionale giallo-rossa prova a tornare in partita con due gol di Mallarach, ma l’Italia risponde ancora presente e, grazie Luongo e Bodegas, chiude la partita sul definitivo 10-5.

Ai Mondiali di Gwangju 2019 il Settebello si laurea campione del mondo di pallanuoto per la quarta volta nella sua storia, dopo i trionfi di Berlino 1978, Roma 1994 e Shangai 2011. Un successo più che meritato, a coronamento di un percorso praticamente perfetto, costruito da un gruppo di giovani che fa ben sperare anche per i Giochi Olimpici di Tokyo.

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