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Tennis, Wta Finals: Radwanska e Pliskova: “Gruppo duro”. Kuznetsova: “Io svantaggiata”

Agnieszka Radwanska - Foto Ray Giubilo

DALL’INVIATO A SINGAPORE

A poche ore dal debutto del gruppo bianco della WTA Finals di Singapore, vi proponiamo le parole delle protagoniste di questo gruppo: la campionessa uscente Agnieszka Radwanska, motivata dal ritorno alle finali, la debuttante ma agguerrita Karolina Pliskova, la campionessa del Roland Garros Garbine Muguruza e la rientrante dopo 7 anni Svetlana Kuznetsova, qualificatasi in extremis con il titolo vinto a Mosca.

C’è sempre della pressione quando devi difendere un titolo così importante, ma dall’altra parte se sei una top 5 o anche una top 10 la verità è che difendi punti praticamente tutte le settimane”, così ha descritto il suo ritorno la polacca Agnieszka Radwanska: “Per questo provo a non pensare alla pressione e come obiettivo ho solo quello di ripetere quanto fatto l’anno scorso. Tornare qui è un’emozione grandissima perché ho tantissimi ricordi legati a questo torneo. Il tempo vola tra un torneo e l’altro per cui mi sembra ieri che ho vinto questo trofeo”.

Soprannominata ‘la maga’ per la qualità e creatività di alcuni suoi colpi di tocco, la numero tre del mondo ha rivelato che le piace riguardare alcuni dei suoi hot-shot: “Ogni tanto riguardo i punti che faccio, perché in campo non si ha tempo di starci a pensare. Ogni tanto mi sorprendo da sola, riguardando i video, di cosa riesco a fare… il motivo per cui non sono molte a fare colpi così? Penso che per lo più, le ragazze preferiscano colpire forte per trovare un vincente, mentre io devo fare qualcos’altro perché non sono così potente”.

Ad aspettarla quest’oggi nel match di apertura ci sarà la russa Kuznetsova, che ha obliterato il ticket per la Finals solo sabato pomeriggio alzando il titolo di Mosca e poi si è subito fiondata in aereo: “Alle 9 di sera, dopo aver vinto il trofeo a Mosca e sono arrivata qui verso mezzogiorno… solo per parlare con voi! No, non ho una cura contro il jet-lag, ma più che altro provo a non pensarci. Sono arrivata a Mosca direttamente da Tianjin e subito sono andata ad allenarmi, lo stesso qui. Penso che nemmeno il mio corpo sappia bene cosa sta succedendo.Sono sicuramente più svantaggiata rispetto le mie avversarie che sono qui da diversi giorni”, ha ammesso una Kuznetsova che in sala stampa si è vista decisamente provata dai tanti match e soprattutto il cambio di fuso orario: “Forse si potrebbe fare qualcosa perché non succedano questi arrivi all’ultimo minuto, ma sono certa che non è così facile”.

Torno alle Finals e in top 10 per la prima volta dal 2009… sono passati un po’ di anni”, ha scherzato ripensando all’ultima qualificazione che aveva trovato e a quanto il tour sia cambiato: “In molti mi chiedono se ero più forte allora o adesso. Di certo sono più matura, però mi è difficile paragonare il mio livello: non c’è una misurazione, non posso dire di aver saltato 177cm e ora 178. Penso però che il tennis sia salito di livello: ora tutte le giocatrici giocano bene e qualunque top 50 può battere una top 10. Non esistono più partite facili in un torneo e per tornare tra le 10 bisogna essere solide per tutto l’anno, molto più che in passato”.

Il match che chiude la seconda giornata delle WTA Finals di Singapore vedrà opposte la vincitrice degli Open di Francia alla finalista di Flushing Meadows. Entrambe arrivano da un autunno tutt’altro che esaltante, ma soprattutto Garbine Muguruza non ha più trovato il tennis con cui ha vinto il primo titolo slam della sua carriera. Ciononostante, la spagnola si è mostrata calma e rilassata davanti ai microfoni: “Nonostante io abbia vinto uno slam quest’anno non mi sento cambiata. Certamente il mio tennis lo è, sennò non avrei vinto a Parigi, ma io mi sento sempre la stessa. Ovviamente ora mi sento come se avessi un bersaglio sulla schiena: tutte vogliono battere una campionessa slam, però non posso lamentarmi, è un bel problema da avere. Tornare qui a Singapore è una grande opportunità per me, perché solo le migliori otto dell’anno si qualificano”, ha spiegato l’iberica. “Ci stavo pensando proprio l’altro giorno: riconfermarsi ai vertici è qualcosa di incredibile, una seconda volta qui è come una conferma nero su bianco. Tutte cercheranno di aggiudicarsi il titolo, ma chiunque vinca e comunque andrà sarà un gran torneo”.

Nel chiudere la propria conferenza, la Muguruza ha voluto poi lanciare un messaggio a tutte le ragazzine che la guardano e supportano: “Io spero di poter mostrare a tutte le ragazzine, non solo quelle che vogliono giocare a tennis, che l’importante è sempre avere un obiettivo. Da quando ero una bimba volevo diventare una tennista e allora ho lavorato duramente, dato tutta me stessa e ce l’ho fatta. Io spero che le ragazzine possano guardare a me e capire che se vogliono ottenere qualcosa, possono farcela con la dedizione ed il lavoro, che sia nello sport, nello studio e qualunque altro obiettivo”.

Contro di lei, Karolina Pliskova parte con i favori del pronostico, soprattutto per i precedenti di quest’anno favorevoli alla ceca. La tennista di Louny si è mostrata raggiante durante l’incontro con la stampa spiegandone il motivo con semplicità: “Sono davvero felice di essermi qualificata qui a Singapore, lo scorso anno sono rimasta fuori di pochi punti e anche se ho fatto un ottimo torneo a Zhuhai non è la stessa cosa”. Pliskova è l’unica giocatrice quest’anno che proverà a conquistare il titolo in singolare ed in doppio, ma questo fronte raddoppiato non la spaventa: “Sono abituata a giocare sia singolo che doppio, per cui non sarà un problema. L’importante è concentrarsi un match alla volta e soprattutto quest’anno il doppio non fa i gironi per cui ci saranno meno partite. La prima sarà al giovedì e chissà se ce ne saranno altre, non è detto perché è uno scontro diretto. Io comunque sono pronta a giocare anche più volte al giorno”.

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