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Basket, Nba: Vittorie per Cavs, Clippers e Spurs. Si sblocca Philadelphia

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La notte NBA regala come sempre grande spettacolo, con otto partite giocate (due delle quali concluse all’overtime) e numerose prestazioni di alto livello. Nessun problema per i Cleveland Cavaliers, che tornano vittoriosi dalla Capitale dopo aver concesso ai Washington Wizards il solo primo quarto. È serrata invece la sfida tra i Toronto Raptors e i sorprendenti Charlotte Hornets, con i canadesi che la spuntano per un soffio e agganciano i “Calabroni” al secondo posto nella classifica della Eastern Conference, alle spalle dei Cavs. Prestazione convincente (dopo alcune così così) per i Boston Celtics, che hanno facilmente la meglio sugli storici rivali New York Knicks, mentre si festeggia a Philadelphia, dove i Sixers riescono a sbloccarsi e a ottenere all’overtime la prima vittoria in stagione (ai danni dei ben poco convincenti Indiana Pacers).

A Ovest, invece, la sfida di alta classifica tra Oklahoma City Thunder e L.A. Clippers stavolta arride a questi ultimi, che con otto vittorie e una sconfitta detengono attualmente il miglior record dell’intera lega. Gara emozionante anche a Portland, dove i Blazers si impongono all’overtime sugli agguerriti Sacramento Kings. Vittorie e conferme importanti, infine, per i San Antonio Spurs (che superano i Detroit Pistons) e per gli Utah Jazz (vittoriosi in Florida contro gli Orlando Magic).

Philadelphia 76ers – Indiana Pacers 109-105 (dopo OT)

Dopo aver iniziato la stagione con sette sconfitte nelle prime sette partite, i Sixers trovano contro gli Indiana Pacers la prima vittoria. Come avvenuto due giorni fa nel primo confronto diretto fra queste due squadre, per risolvere la contesa si è reso necessario l’overtime. Ma se due giorni fa – in quel di Indianapolis – a prevalere erano stati i Pacers, questa volta il fattore campo favorisce i Sixers, che non sprecano l’occasione di regalare ai propri tifosi la prima gioia stagionale. Il tutto nel segno di Joel Embiid, il centro camerunese selezionato con la scelta numero 3 al Draft 2014, ma che – a causa di innumerevoli problemi fisici (e due operazioni) – solo quest’anno ha potuto fare il suo esordio nella Nba; per “The Process”, 25 punti e 7 rimbalzi che suggellano la vittoria di Philadelphia. Continua invece il momento difficile di Indiana, cui non basta un Paul George da 26 punti e 9 rimbalzi per evitare la quinta sconfitta in nove gare disputate.

Washington Wizards – Cleveland Cavaliers 94-105

Non si fermano i Cleveland Cavaliers, i quali – dopo essere stati ricevuti il giorno prima dal presidente Obama (per la tradizionale visita alla Casa Bianca che spetta ai campioni in carica) – risolvono senza particolari affanni la pratica Washington Wizards. Con sette vittorie e una sconfitta, i Cavs mantengono il miglior record nella Eastern Conference, mentre i Wizards al momento arrancano nelle retrovie della stessa. Cleveland vola grazie ai soliti noti; LeBron James va in doppia-doppia (da 27 punti e 10 rimbalzi, oltre a 5 assist) al pari di Kevin Love (14 punti e 16 rimbalzi per lui), ma top scorer della serata è Kyrie Irving con 29 punti (e 6 assist). Non è sufficiente per i Wizards il solito John Wall da 28 punti.

Charlotte Hornets – Toronto Raptors 111-113

Le attuali seconda e terza forza della Eastern Conference si incontrano a Charlotte, per una sfida intensa che non delude le aspettative. Ad avere la meglio sono i Toronto Raptors, che riescono a spuntarla sul colpo di reni. Il primo quarto è immediatamente all’insegna dell’equilibrio, mentre nel secondo sono gli ospiti a prendere il largo, salvo subire nel terzo la rimonta degli Hornets, che mettono la testa avanti. Nel quarto conclusivo i padroni di casa raggiungono un vantaggio massimo di dieci lunghezze; tuttavia i Raptors non demordono, rimangono in partita e infine riescono a prevalere, trascinati come spesso avviene da DeMar DeRozan (che realizza 34 punti). Hornets sconfitti di misura dunque, nonostante la prestazione sontuosa di Kemba Walker, che mette a referto 40 punti, 10 rimbalzi e 6 assist; doppia-doppia anche per Nicholas Batum (con 18 punti e 10 rimbalzi), mentre Marco Belinelli realizza 6 punti e 4 rimbalzi (con un opaco 2 su 9 dal campo). Una vittoria che dunque consente a Toronto di agganciare proprio Charlotte al secondo posto nella classifica della Eastern Conference; al momento, Cleveland dista una sola lunghezza.

Oklahoma City Thunder – L.A. Clippers 108-110

Con il big match della Eastern Conference tra Raptors e Hornets fa il paio quello della Western che vede contrapposti Clippers e Thunder (a casa di questi ultimi), due tra le squadre più in forma in questo inizio di stagione. I Clippers di coach Doc Rivers si presentano alla Chesapeake Energy Arena di OKC con una sola sconfitta nelle prime otto gare, rimediata di misura proprio nel primo confronto con i Thunder. L’equilibrio nel punteggio la fa da padrone per tutti i quarantotto minuti di gara, con le due squadre che rispondono colpo su colpo all’avversaria. Per la verità i Clippers sembrano avere qualcosina in più, e nel secondo tempo coach Billy Donovan è costretto a ricorrere al famigerato “Hack-a-Andre”, il fallo sistematico su DeAndre Jordan per mandarlo in lunetta e sfruttarne le debolezze ai tiri liberi, in modo da spezzare il ritmo dirompente dell’attacco Clipper. Ciò consente ai Thunder di rimanere a contatto degli avversari, anche grazie al solito Russell Westbrook, che con 30 punti, 14 rimbalzi e 9 assist sfiora la tripla-doppia. Ma i Clippers volano con i 25 punti di Blake Griffin, e vincendo di misura si confermano in vetta alla classifica provvisoria della Western Conference e dell’intera lega.

Portland Trail Blazers – Sacramento Kings 122-120 (dopo OT)

La serata si chiude con i fuochi d’artificio del Moda Center di Portland, dove i Blazers superano all’overtime i Sacramento Kings. I californiani – in back-to-back dopo la sconfitta del giorno prima contro i Lakers – si rifiutano di cedere il passo ai padroni di casa e le stelle delle due squadre danno vita a un avvincente duello nel quale mettono in mostra il meglio del loro repertorio. Da una parte a eccellere sono Damian Lillard e CJ McCollum (rispettivamente con 36 e 31 punti, 7 e 5 assist), dall’altra DeMarcus Cousins (che chiude con 33 punti e 9 rimbalzi) e Rudy Gay (in doppia-doppia da 29 punti e 14 rimbalzi). Come di consueto, Lillard sale in cattedra nel quarto periodo, quando sembra poter guidare ormai Portland alla vittoria; tuttavia Cousins non è d’accordo: prima con un canestro da tre punti e poi con un layup, “Boogie” ricuce lo svantaggio di cinque punti, portando la gara all’overtime sul pari 106. Apparentemente destinata a prolungarsi ulteriormente, la sfida viene decisa infine dai liberi mandati a segno per Portland da Myers Leonard e Allen Crabbe; l’ultimo possesso è per i Kings, ma sia Cousins che – dopo il rimbalzo in attacco – Gay mancano il bersaglio, e il suono della sirena condanna Sacramento.

Risultati altre partite:

Orlando Magic – Utah Jazz 74-87

Boston Celtics – New York Knicks 115-87

San Antonio Spurs – Detroit Pistons 96-86

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