[the_ad id=”10725″]
Dopo la paradossale vicenda di Rio 2016, con la sentenza di condanna pronunciata poche ore prima della gara a cui avrebbe dovuto partecipare, Alex Schwazer sembrava scomparso dai radar mediatici. Poi, qualche settimana fa, l’annuncio del lancio del suo blog e della sua nuova attività di personal trainer. Oggi, in un’intervista a La Nazione-Resto del Carlino-Il Giorno, l’ex marciatore altoatesino torna a parlare di sé.
“Sono sempre convinto di essere stato vittima di una sorta di congiura – ha dichiarato Schwazer -, non sono preoccupato sul riesame delle provette di Pechino 2008 perché lì ero pulitissimo. Sto solo aspettando le motivazioni della sentenza di Rio. Secondo me, non sanno come spiegare una decisione folle”.
Nel frattempo, prova a dedicarsi alla nuova esperienza da personale trainer (“non ho mai pensato di fare il coach, ma la decisione è venuta fuori dopo l’arrabbiatura per quello che mi era successo quest’estate”), ma vuole togliersi ancora qualche sassolino dalle scarpe contro i suoi accusatori: “Sono stato denunciato – ha continuato Schwazer – da un certo Thomas Capdeville, uno che sapeva del doping di stato in Russia e non ha mai detto niente. Un bugiardo seriale, che ha agito davvero in maniera irregolare nei miei confronti. Mi fa male che i giudici abbiano creduto a questa gente!”
Il marciatore, però, non è intenzionato a mollare e, insieme al dottor Sandro Donati, andrà fino in fondo a questa vicenda, anche se ci dovessero volere anni. Nel frattempo si dedicherà al figlio che sta per nascere e a guardare in tv le gare di Carolina Kostner, al rientro giovedì 8 dicembre: “Non ci sentiamo da anni – ha concluso – ma farò sempre il tifo per lei”.