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US Open 2022: le cinque cose da tenere d’occhio nel day 3

Serena Williams
Serena Williams - Foto LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI

Per molti la terza giornata degli US Open 2022 ha un orario d’inizio ed un campo ben precisi: non prima delle 01:00 italiane sull’Arthur Ashe Stadium. Qui una leggenda di quasi quarantuno anni cercherà di ritardare ulteriormente il proprio destino contro la numero due del ranking. Per altri, però, si partirà molte ore prima in un day 3 che vedrà tornare protagonisti due italiani (un uomo ed una donna) ed anche tanti big attesi da incontri da non prendere assolutamente sotto gamba. Andiamo ad analizzare nel dettaglio le cinque cose da tenere d’occhio oggi. In programma gli incontri di secondo turno della parte alta del tabellone maschile e bassa di quello femminile.

IL RISCHIO STAVOLTA C’È – Secondo molti dovrebbe essere sorridente pensando alla sua avversaria di secondo turno agli US Open. Ed effettivamente, da un lato, hanno anche ragione. Serena Williams infatti, se proprio avesse dovuto scegliere una testa di serie alta, certamente avrebbe fatto il nome dell’estone Anett Kontaveit. Classe 95’, al massimo un quarto di finale Slam in carriera (Australian Open 2020) ed un secondo posto nel ranking che prova a dissimulare una sorta di timore quando la pressione diventa molto pesante da dover gestire. Date queste premesse, sarà comunque lei a partire favorita contro la statunitense.

Per Serena, il rischio di dover disputare la sua ultima partita in carriera, a differenza del primo turno contro la montenegrina Kovinic, stavolta esiste ed è anche concreto. La numero due del mondo, però, non è esattamente un cuor di leone. Bisogna vedere soprattutto come reagirà all’interno di un’atmosfera che si preannuncia bollente e tutta a favore della sei volte campionessa di New York. Inoltre, come affermato da Chris Evert, basta osservare Serena Williams durante alcuni dei suoi allenamenti per capire che non si è presentata a Flushing Meadows come una tennista che deve ritirarsi. Lei vuole vincere il torneo.

INTRIGANTE – Inutile nasconderlo. La situazione si è fatta davvero molto interessante per Matteo Berrettini. Quest’ultimo è il beneficiario numero uno delle premature eliminazioni del greco Tsitsipas e dell’americano Fritz, che teoricamente avrebbe dovuto incontrare rispettivamente in ottavi e quarti di finale. Nel frattempo per lui è arrivato un esordio più semplice del previsto contro il qualificato Nicolas Jarry. L’azzurro è stato concentratissimo per tutta la durata del match. Prematuro, tuttavia, dare un giudizio definitivo. Lo spilungone cileno, infatti, è sembrato veramente in scarsa vena con tutti i suoi colpi. Matteo partirà favorito anche contro il lucky loser Hugo Grenier.

Numero 119 del mondo, pulito tecnicamente ed anche piuttosto potente, il francese si è presentato a New York dopo aver conquistato il Challenger di Segovia. L’italiano sembra possedere tutte le carte in regola per avanzare. L’unico possibile tranello può essere lo stato di libertà mentale del suo avversario. Il francese, infatti, era fuori dal tabellone solamente lunedì mattina prima di essere ripescato all’ultimo secondo per via del forfait dello spagnolo Andujar. Ne sa qualcosa anche l’argentino Etcheverry, battuto in quattro set dal francese classe 96’ al primo turno.

NON IMPOSSIBILE – Quello tra Camila Giorgi e Madison Keys è uno dei secondi turni più affascinanti in campo femminile. Si affrontano le classiche giocatrici moderne, quelle che non amano pensare ma sparare a tutta per chiudere lo scambio in pochi colpi. Questo potrà essere un vantaggio per la marchigiana, che preferisce queste avversarie a quelle che le possono proporre delle palle un po’ più lavorate. La statunitense deve ancora ritrovarsi pienamente dopo un periodo denso di problemi fisici. Quest’anno sta andando a corrente alternata. C’è da dire, però, che nei grandi appuntamenti non ha quasi mai tradito.

Semifinale agli Australian Open, quarti di finale ad Indian Wells, ottavi al Roland Garros, ancora semifinale a Cincinnati, questi i suoi risultati più importanti del 2022. Agli US Open, inoltre, non è una novellina visto che nel 2017 ha perso solamente in finale. Anche all’esordio è arrivata una prestazione molto convincente contro la scorbutica ucraina Yastremska. Impossibile non dare lei come favorita. La speranza è che Giorgi possa aver trovato fiducia da un primo turno, quello contro l’ungherese Bondar, portato a casa dopo aver rimontato uno svantaggio di un set ed un break. Difficile, dunque, ma non impossibile per l’italiana, che nei precedenti è sotto per 3-2. Le due, tuttavia, non si scontrano da ben quattro anni sul circuito.

TRIS D’ASSI – Non hanno in dote dei secondi turni agevoli tre tra le tre principali attrazioni della seconda giornata degli US Open. Il numero uno del mondo Daniil Medvedev avrà il francese Arthur Rinderknech, sui campi veloci sempre abbastanza pericoloso. Un altro transalpino può minacciare il percorso dell’australiano Nick Kyrgios. Stiamo parlando di Benjamin Bonzi, che all’esordio è uscito vincitore dalla maratona di cinque set contro il connazionale Humbert. Il compito più ingrato, però, ce l’ha sicuramente il norvegese Casper Ruud, non uno esattamente a suo agio sui campi duri.

Per lui, infatti, c’è Tim Van Rijthoven, la grande sorpresa dell’ultima stagione su erba. L’olandese non ha avuto un post-Wimbledon semplice a causa di qualche problema fisico. Incredibile però il suo primo turno. Sotto due set a zero, ha cancellato sette match point nel tie-break del terzo contro il cinese Zhizhen Zhang prima d’imporsi clamorosamente in rimonta. In genere, chi riesce ad uscire da una situazione del genere, va tenuto in grande considerazione negli incontri successivi. Vedremo se il primo a farne le spese sarà proprio il top ten scandinavo, in lizza per il numero uno mondiale al termine degli US Open insieme agli spagnoli Alcaraz e Nadal ed al russo Medvedev.

DIVERTIMENTO ASSICURATO – Infine è obbligatorio spostare l’attenzione su un secondo turno femminile che promette grande spettacolo. Il match vedrà contrapposte Leylah Fernandez e Liudmila Samsonova. La prima è la finalista dell’ultima edizione degli US Open. La seconda è una delle tenniste più in forma del circuito avendo fatto doppietta a Washington e Cleveland. Due stili e caratteri totalmente diversi. La canadese di origini ecuadoriane (padre) e filippine (madre) difficilmente propone delle palle uguali. In lei si abbinano la predisposizione ai campi veloci tipica del Nord America e la forza mentale del Sudamerica.

Difficilmente la si può vedere mollare una palla. Se una riconferma di Emma Raducanu era impossibile, vederla nuovamente arrivare in fondo al torneo non sarebbe una sorpresa. Dall’altra parte però c’è la russa, che in passato ha rappresentato anche l’Italia. Sarà lei la favorita. Non possono passare inosservate, infatti, una striscia di dieci vittorie di fila e ben due tornei vinti consecutivamente in preparazione dell’ultimo Slam stagionale. Questa superficie molto veloce sembra calzare perfettamente con la potenza del suo tennis. Nella situazione di perenne incertezza ed equilibrio in cui versa il tennis femminile, chissà che stavolta non possa essere lei a fare il colpo grosso.

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