[the_ad id=”10725″]
Del domani non v’è certezza. Frase che calza a pennello per quel che concerne Roberta Vinci. La tennista tarantina, dopo la sconfitta nei quarti di finale contro la tedesca Angelique Kerber, è sibillina su Facebook e saluta – forse per l’ultima volta – gli Us Open: “Lo so, sono arrivata ai quarti di finale di quello che posso ormai dire di essere il mio torneo preferito, e questo è straordinario. Dispiace x oggi, non posso negarlo, ma di una cosa posso essere soddisfatta: sono consapevole di aver dato tutto quello che potevo e in alcuni momenti forse anche qualcosa di più.
Per una volta mi sento di dirlo, anche se questo non permetterà alla sconfitta di fare meno male: sono orgogliosa di me. E prima di ogni altra cosa sono orgogliosa di essere italiana. Non lo so se questo sarà il mio ultimo anno nel tennis, non so se tornerò mai più qui da giocatrice. Ma se c’è una cosa che so è che New York è e sempre sarà nel mio cuore. Qualunque cosa succeda, a questa città non smetterò di essere eternamente grata. Grazie”.
In conferenza stampa, subito dopo la partita, aveva puntato il dito contro il suo servizio: “Ho servito male, ho messo poche prime, non più del 40%. Il movimento non era fluido e la mia seconda troppo debole. Lei oltretutto risponde meglio di quanto serve. Peccato per un grande primo set concluso male con quel fallo di piede che tanto mi ha fatto arrabbiare. Ho avuto le mie chance e probabilmente stavo anche giocando meglio di lei. Il mio tennis le dava fastidio, spesso aveva troppa fretta perché voleva uscire dallo scambio. Era fondamentale vincere il primo set. Poi ovviamente nel secondo lei si è sciolta, ha cominciato a colpire la pallina con maggior forza, del resto ha colpi molto potenti. Io ho avuto qualche problema in più a contenerla, sono calata e così si spiega il 6-0 finale.”
Inevitabile parlare dei programmi futuri: Ora torno a casa per curarmi, poi ci sarà la trasferta cinese se il tendine andrà a posto. A fine anno tirerò le somme. Deciderò a fine stagione,  vediamo quello che mi dirà il mio cuore…”.