Continuano senza sosta gli incontri validi per il Master 1000 di Indian Wells, nel quale si è completato il secondo turno della parte bassa del tabellone, che ha visto i primi big all’esordio nel deserto Californiano.
Ad aprire le danze, sul campo numero 2, ci pensa Milos Raonic, al rientro dopo la lesione all’adduttore della gamba destra sofferta durante la semifinale degli Australian Open. Il canadese, testa di serie numero 12 del tabellone, era opposto allo spagnolo Inigo Cervantes, giustiziere a sorpresa di Almagro al primo turno. Il bombardiere nordamericano però non fa sconti e inizia subito con 3 ace nel primo game e un comodo break in quello immediatamente successivo, che fanno capire subito come la partita di Cervantes sarà a dir poco complicata. Lo spagnolo non trova le contromisure per opporsi al servizio di Raonic, che concede solo due punti alla battuta nell’intero primo set, e strappa nuovamente il servizio al ventiseienne di Hondarribia alla fine del primo parziale. Il leitmotiv del secondo set non prevede variazioni, con Raonic che ottiene il break in apertura e successivamente sul 3-1, dopo uno slice in rete di Cervantes alla fine di uno scambio prolungato. Nonostante un servizio ceduto sul 5-2, il canadese chiude 6-1 6-3 in soli 55 minuti (match più rapido di giornata), con un impressionante 83% di punti vinti sulla seconda palla.
I riflettori della giornata erano puntati però quasi totalmente sul primo confronto di Juan Martin Del Potro contro un top ten dal suo rientro. L’avversario in questione è il ceco Tomas Berdych, che si presentava allo scontro con l’argentino con un passivo di 3-4 negli head-to-head. L’inizio di “Palito” è convincente, anche se spreca tre palle break (di cui due in maniera abbastanza banale) nel terzo game, mentre Berdych non sembra particolarmente centrato. Del Potro prova a forzare di diritto quando ne ha l’opportunità, visto che nelle occasioni in cui Berdych lo sollecita sul rovescio appare in evidente difficoltà, cosi come in caso di scambi prolungati, dove si notano gli effetti della lunga assenza dalle competizioni. Dopo altre due occasioni mancate da Delpo sul 4-4, l’epilogo naturale del set è il tie-break, dove sono fatali all’argentino prima un doppio fallo e poi un errore di diritto evitabile sul 4-5. La torre di Tandil appare in evidenti difficoltà atletiche ad inizio del secondo set, dove cede per la prima volta il servizio sul 1-1 e successivamente sul 1-3, evidentemente scarico e ancora non abituato a questi ritmi di gioco. Il finale è un 7-6(4) 6-2 per il ceco, bravo a salvarsi nelle occasioni importanti del primo set e nettamente in controllo nel secondo.
Prossimo avversario di Berdych sarà il croato Borna Coric, che si è sbarazzato del brasiliano Thomaz Bellucci, avversario sempre pericoloso su ogni superficie. Il diciottenne di Zagabria salva sei palle break nei soli primi due turni di servizio, in un primo set molto equilibrato nel gioco ma in cui Coric vince pressoché tutti i punti importanti. La storia del secondo parziale è identica, con diversi games ai vantaggi vinti da Coric per un 6-2 6-2 finale.
Esordio non particolarmente brillante per Andy Murray, che, dopo la straordinaria vittoria contro Nishikori in cinque set in Coppa Davis, supera comunque un buon Marcel Granollers. Il britannico cede il servizio sul 1-2 con un doppio fallo, ma se lo riprende subito nel game successivo, approfittando di qualche errore di troppo dello spagnolo e infilando un nuovo break sul 3-3, che conserverà fino alla fine del primo parziale. Curiosamente il primo vincente di Murray arriva solo nel decimo game, segno di una partita tutt’altro che memorabile del numero 2 del seeding. Fantastico invece il suo primo punto del secondo set, con un passante stretto di rovescio bimane in recupero. Tuttavia, il livello di gioco non si alza particolarmente e si arriva senza troppe emozioni al 4-3 Granollers, dove Murray salva due palle break, ma viene imitato nel game immediatamente successivo dallo spagnolo, capace di rialzarsi da un 15-40 che sembrava quasi definitivo. Sul 5-5 Granollers salva in modo brillante, con due dritti e un servizio vincente, le tre palle break concesse; si arriva dunque alla giusta conclusione del tie-break, dove a fare la differenza è prima uno straordinario passante di diritto in corsa di Murray sul 2-2 e poi una straordinaria risposta sul 5-3, regalandogli il 6-4 7-6(3) finale.
Chiude sempre in due set il prossimo avversario di Murray, l’argentino Federico Delbonis, che estromette la testa di serie numero 32, il portoghese Joao Sousa, con il punteggio di 7-6(6) 6-4, dopo aver rimontato un break nel primo parziale.
Va a Richard Gasquet, reduce da due successi tra singolo e doppio nel weekend di Davis in Guadalupe, il derby francese contro Nicolas Mahut, uno dei pochi interpreti del serve&volley ancora presente nei piani alti del ranking ATP. Dopo un primo game molto lottato, con ben 18 punti giocati e 5 palle break annullate da Mahut, Gasquet trova comunque il break nel successivo turno di servizio dell’avversario, con un preciso passante di rovescio lungolinea. Nonostante l’immediato controbreak, Mahut cede nuovamente il servizio nel quinto game; da lì in poi Gasquet controllerà tranquillamente il primo parziale, chiuso 6-4. Il secondo set è un monologo del numero 10 del mondo, che alza il livello esibendo diversi rovesci d’autore (uniti a un netto calo del connazionale) e archivia la pratica per 6-4 6-1, con ben 21 vincenti totali.
Ad attendere il francese ci sarà il semifinalista dell’edizione 2014, l’estroso Alexandr Dolgopolov, al secondo incrocio vincente con Robin Haase in meno di un mese, dopo il quarto di finale di Acapulco. L’ucraino strappa il servizio all’avversario a inizio set e nuovamente sul 4-2 a suo favore; nonostante l’abituale momento di distrazione, nel quale Dolgo cede uno dei due turni di servizio di vantaggio, la testa di serie numero 26 si fa trovare pronta alla seconda occasione, chiudendo il primo parziale nel decimo game. Non c’è storia nel secondo set, dove Haase fallisce una palla break sul 2-1 e da quel momento non vince più nemmeno un game, concedendo un comodo 6-4 6-2 complessivo.
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Avanti anche l’altro Francese impegnato oggi, Gael Monfils, opposto a Carreno Busta che quest’anno ha festeggiato la prima finale in singolare disputata a livello ATP a San Paolo. Nel primo set il nativo di Parigi recupera un break di svantaggio e gestisce al meglio i punti decisivi nella volata finale, chiudendo il parziale con il terzo ace del suo incontro. Nel secondo parziale si verifica l’esatto opposto, con Carreno Busta che recupera due break di svantaggio per issarsi al tie-break, dove però il francese alza nuovamente il livello e completa l’incontro con un 7-5 7-6(1).
Esordio da dimenticare per Nick Kyrgios, opposto al mancino iberico Ramos-Vinolas. Dopo i games iniziali che seguono l’andamento dei servizi (con sei palle break annullate da Ramos e tre da Kyrgios), si arriva al tie-break, dove un Ramos freddo ed eccezionale in fase difensiva conquista due set-point, chiudendo al primo con un servizio vincente, con ben ventidue non forzati totali nel set dell’australiano. A inizio secondo set Kyrgios annulla una delicata palla break, mentre Ramos si salva caparbiamente da 0-40. Nel dodicesimo game, quando tutto sembra presagire un altro tie-break, Ramos approfitta di tre errori dello sconfortato avversario, per chiudere con un passante aiutato dal nastro per 7-6(4) 7-5. Da segnalare un Kyrgios molto negativo dal punto di vista del linguaggio del corpo e dei lunghi monologhi che lo hanno accompagnato sia tra i punti giocati sia nei cambi di campo, oltre ad un’accesa discussione con l’arbitro per un penalty point dopo una sua parola di troppo riferita da un giudice di linea, sintomo di un atteggiamento complessivo ancora distante da quello di un top player. Per Ramos Vinolas ora un altro ostacolo complicato come Monfils.
Tutto liscio invece per l’altro australiano impegnato oggi, Bernard Tomic, che prevale sul padrone di casa Rajeev Ram. Dopo il primo set chiuso convertendo l’unica palla break avuta a disposizione e mettendo a segno ben 5 ace in altrettanti turni di servizio, Tomic spreca un break di vantaggio a inizio secondo set e un altro sul 5-3 con un match point a favore, ma si fa perdonare chiudendo con un definitivo 6-4 7-5. Per la testa di serie numero 17 ora c’è il difficile esame Raonic.
Accede al terzo turno anche il neo numero 1 argentino, Guido Pella, che, dopo un primo set dominato, subisce il rientro della testa di serie numero 22, Pablo Cuevas, nel secondo parziale. Nel terzo Pella va nuovamente sotto di un break, ma lo riesce a recuperare con tenacia, per poi prevalere 6-1 4-6 6-4.
Ad attendere Pella ci sarà la testa di serie numero 15 David Goffin, reduce da un’intensa battaglia nel match più lungo di giornata (2h e 14’) contro il diciottenne Frances Tiafoe. Nelle prime fasi si denota la maggior consistenza del belga, abituato a questi palcoscenici, rispetto all’inesperto statunitense, che deve salvare palla break nei primi due turni di servizio, riuscendoci grazie alle armi principali che possiede, il servizio e il diritto. Tiafoe entra però nel match e acquisisce fiducia, iniziando a sbagliare meno e cogliendo il break decisivo per il primo set sul 4-3, con Goffin che cede il servizio da 40-15 a favore. Il belga però parte forte nel secondo, ottenendo subito il break e salvandosi da 15-40 sul 4-2 e ancora in due occasioni sul 5-3, riportando la situazione in parità. Nel set decisivo il numero 177 del ranking continua a comandare gli scambi e a regalare vincenti, ma paga diversi passaggi a vuoto nei turni di servizio, oltre che due match point sprecati sul 5-4; si va al tie-break, dove Goffin gioca con solidità ed efficacia, chiudendo per 3-6 6-3 7-6(2). Ottimi segnali comunque, sia tecnici sia caratteriali, da parte del teenager statunitense, sicuro protagonista nel circuito nei prossimi anni.
La giornata (quasi) perfetta degli argentini viene completata da Leonardo Mayer, che ha la meglio del serbo Victor Troicki, nel duello tra due degli eroi dello scorso weekend di Coppa Davis. Nel primo set Mayer trova il break decisivo nel dodicesimo game, mentre nel secondo recupera lo svantaggio iniziale e infila cinque giochi consecutivi, chiudendo per 7-5 6-3.
Per Mayer il prossimo rivale è il campione Us Open 2014 Marin Cilic, che, nella rivincita del recente primo turno di Acapulco, regola il qualificato Ryan Harrison senza grandi difficoltà. Lo statunitense recupera una situazione negativa a inizio match, sotto 3-1 e palla per un secondo break, ma sul 4-4 concede nuovamente il servizio. Nel secondo parziale il break arriva sul 2-2, con il croato che gioca molto profondo inducendo all’errore Harrison. Il servizio non tradisce la testa di serie numero 10 (66% di prime in campo con 83% dei punti vinti), che chiude agevolmente 6-4 6-3. Cilic raggiunge “solo” per la seconda volta gli ottavi di finale ad Indian Wells, dato abbastanza singolare per un giocatore da superfici veloci come lui.
Nell’ultimo incontro maschile in programma sul campo centrale, Stan Wawrinka, testa di serie numero 3, non fallisce l’esordio contro l’ucraino Ilya Marchenko; troppa differenza di palla tra i due contendenti, con lo svizzero che sciupa quattro occasioni di break in apertura, ma non perdona nel game di risposta successivo, chiudendo poi il set con soli sei punti persi alla battuta. Anche nel secondo set Wawrinka prende subito il largo, assicurandosi un doppio break per un 6-3 6-2 che non ammette repliche.
Tra le tante teste di serie minori cadute nella giornata c’è da segnalare anche un opaco Jeremy Chardy (soprattutto al servizio, con dieci doppi falli totali), travolto per 6-4 6-2 da Andrey Kuznetsov. Per il russo solo 12 unforced nell’intera partita e l’opportunità di sfidare proprio Stan Wawrinka in un arduo terzo turno.
I risultati della terza giornata:
M.Raonic [12] (Can) def. I.Cervantes (Spa) 6-1 6-3
R.Gasquet [8] (Fra) def. N.Mahut 6-4 6-1
Delbonis (Arg) def. J.Sousa [32] (Por) 7-6 (6) 6-4
G.Monfils [13] (Fra) def. P.Carreno Busta 7-5 7-6 (1)
A.Dolgopolov [26] (Ukr) def. R.Haase (Ned) 6-4 6-2
A.Ramos-Vinolas (Spa) def. N.Kyrgios [24] (Aus) 7-6 (4) 7-5
T.Berdych [6] (Cze) def. J.M. Del Potro (WC) 7-6 (4) 6-2
B.Tomic [17] (Aus) def. R.Ram (Usa) 6-4 7-5
L.Mayer (Arg) def. V.Troicki [20] (Srb) 7-5 6-3
B.Coric (Cro) def. T.Bellucci [29] (Bra) 6-2 6-2
G.Pella (Arg) def. P.Cuevas [22] (Uru) 6-1 4-6 6-4
A.Murray [2](Gbr) def. M.Granollers (Spa) 6-4 7-6 (3)
A.Kuznetsov (Rus) def. J.Chardy [28] (Fra) 6-4 6-2
M.Cilic [10] (Cro) def. R.Harrison [Q] (Usa) 6-4 6-3
S.Wawrinka [3] (Swi) def. I.Marchenko 6-3 6-2
D.Goffin [15] (Bel) def. F.Tiafoe (Usa) 3-6 6-3 7-6 (2)