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Tennis, Halep: “Con Mouratoglou ho cambiato approccio agli allenamenti. Roma? Torneo che adoro”

Simona Halep - Roland Garros 2018
Simona Halep - foto Ray Giubilo

L’ex numero uno al mondo del tennis femminile, Simona Halep, sarà una delle osservate speciali al Foro Italico in occasione degli Internazionali d’Italia 2022. La romena ha avuto modo di parlare dei progressi con il suo nuovo allenatore Patrick Mouratoglou: ‘In effetti Patrick è molto aperto e uno dei lati positivi di stare con lui è che si ferma volentieri a fare foto con i fans, certamente più di quanto faccia io… Scherzi a parte, è una persona che ama quello che fa e trasmette tanta passione. Parlare con lui è importante perché mi dà una visione diversa del mio gioco rispetto a quanto era accaduto in precedenza. Di cambiamenti nel mio modo di approcciare gli allenamenti, di recente, ce ne sono stati tanti. Fin dal primo momento mi sono fidata di Patrick al cento per cento, mi sono decisa a seguirlo perché so che sarà la strada migliore per tornare in alto. Quando si modifica un modo di lavorare che si è mantenuto per tanti anni, le difficoltà non mancano, è normale, ma sto vivendo questo passaggio con grande fiducia. Amo il tennis, amo quello che faccio e ho ancora tante motivazioni per svegliarmi la mattina e andarmi ad allenare”.

”Patrick e io certamente siamo molto diversi, lui ha un grande carisma, una personalità importante, mentre io sono molto introversa. Eppure negli anni sono cambiata. Adesso, per esempio, parlo più serenamente con i giornalisti e cerco di trovare energie nel dialogo con le persone. Cosa che prima non facevo. Continua a non essere la cosa più naturale del mondo per me, ma mi sto impegnando per migliorare. – ha aggiunto la trentenne – Roma? È un torneo che adoro, in un luogo che mi è sempre piaciuto. Non vedo l’ora di cominciare e di dare il massimo per ottenere un buon risultato. Mi sento bene ma il torneo ovviamente è un’altra cosa, vedremo cosa accadrà in partita. Ogni torneo ha delle sue condizioni particolari: cambiano le palline, i campi, l’umidità, l’altitudine. Insomma, è difficile paragonare campi diversi. Ma dopo tanti anni nel Tour penso ormai di sapermi adattare abbastanza in fretta, è una delle note positive di avere esperienza. Quando ho capito di essere una veterana del circuito? Quando ho festeggiato i 30 anni e ho cominciato a notare le 18enni che vincevano…”.

Sulla vittoria di Ons Jabeur a Madrid: ”Sono felice per lei, ha meritato questo titolo e ha confermato di essere una vera top 10. Peraltro, nel 90 per cento dei casi la giocatrice che mi batte poi vince il torneo… Suppongo che debba vedere questo fatto come una cosa positiva. Penso di aver giocato una buona settimana, ho avuto buone sensazioni e mi auguro di proseguire anche a Roma su questa strada. Il 2021 per me è stato senza dubbio un anno difficile, non posso essere contenta di come è andato. Ma allo stesso tempo sono consapevole di poter tornare in alto, di poter essere competitiva per i grandi tornei. Il primo obiettivo per me è questo, ritrovare la fiducia sul fatto di poter competere con tutte alla pari”.

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