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Lorenzi vs Gulbis. Un confronto di stili, prima ancora che di mentalità . La costanza e la tenacia dell’italiano contro la sregolatezza del lettone. Questo è quello che va in scena come primo match del giorno sulla Roy Emerson Arena di Gstaad. In svariati anni di carriera, è il primo confronto diretto tra i due. Gulbis, nel torneo con il ranking protetto, in passato aveva già raggiunto i quarti di finale a Gstaad. Per Lorenzi si sarebbe trattata invece della prima volta al terzo turno qui in Svizzera, poiché nella sua unica apparizione datata 2015 era uscito al primo turno. una gradevole partita, che ci regala vari spunti tecnici. Alla fine il lettone ha qualcosa in più e riesce a portare a casa un tiratissimo match. Dopo aver estromesso il numero 2 italiano, Gulbis al prossimo turno potrebbe vedersela proprio con il numero 1 nazionale: Fabio Fognini. In quello che sarebbe il sesto incontro della loro rivalità .
La cronaca – Di sole non c’è ne neanche un po’, ma almeno sul campo, qualche raggiante giocata ci viene mostrata. È un avvio di set dove i due tendono a studiare i piani tattici dell’altro. Gulbis riesce a trovare da subito le giuste distanze con il rovescio sulle palle alte dell’italiano, giocando più e più vincenti. L’esatto opposto è invece l’andamento sul dritto: il lettone sbaglia inopinatamente decine di risposte da quella parte e nel corso di tutto il match prova ripetutamente in maniera anche buffa a girare in torno alla palla. La bruttezza del colpo del ricco giocatore di Riga, non pare essere controbilanciata dalla sua efficacia. Errori madornali però, vengono alternati a splendide accelerazioni vincenti: classico match alla Gulbis. Lorenzi tende a subire il carisma dell’avversario, che nel bene e nel male, fa lui la partita. Il lettone è quello che ha più possibilità di break e sul 6-5 servizio Lorenzi raggiunge anche 3 set point. In tutto il parziale saranno 6 le palle break non sfruttate. Alla fine, il tie-break sembra l’esito più corretto: lungo e lottato, con ben 22 punti giocati, lo porta a casa Gulbis, che in 77 minuti chiude il primo parziale. 7-6.
Il primo set, per durata e andamento, rischia di avere un peso specifico enorme nel economia del match. I piani strategici non cambiano, Lorenzi continua a rimanere lontano dalla riga di fondo in risposta, mentre il lettone attaccato al campo, guadagna sempre più spazio. La posizione del giocatore senese, lo espone inesorabilmente alla palla corta dell’avversario, più volte eseguita da Gulbis nel corso del match. Paolo sul piano mentale però, non molla di un centimetro. Nel quarto game del parziale Lorenzi arriva a palla break e il lettone, come da copione letto e riletto, si scioglie come un gelato ad agosto, commettendo il primo doppio fallo della partita. Neanche a dirlo, il tutto è suggellato dalla frantumazione della racchetta con conseguente warning annesso. 3-1. Il resto del set a quel punto scorre via lontano da Gulbis, con l’italiano che è bravo a non concedere nulla in battuta. È un secondo parziale rapido rispetto al primo. 6-3, in 35 minuti.
Il terzo set è quindi aperto a qualsiasi scenario: a priori è difficile scommettere se Gulbis scenderà in campo con bellicose idee anche solo leggermente ponderate o se baserà i (non) schemi offensivi, su insensate bordate da fondo campo. Sulla costanza di Lorenzi, invece si tende a essere più sicuri. A dire il vero il lettone prova anche a costruire qualcosa, ma al momento di concretizzare manca la chiusura. conquista quasi subito 3 palle break, sprecandole tutte con rivedibili risposte di dritto. la partita avanza quindi con ritmi lenti e senza grandi scossoni emotivi. L’equilibrio regna sovrano e gli errori aumentano rispetto ai vincenti. Il tutto sembra stare indirizzando verso un nuovo tie-break, fino a quando con tre brutti errori Lorenzi, sotto 5-4, concede 3 match point. Uno sfortunato rimbalzo, regalo la partita al lettone. All’improvviso arriva il break e tutto si conclude. Finisce 7-6 3-6 6-4 in 2 ore e 39 minuti per Ernests  Gulbis, che accede così al terzo turno.