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“In carriera ho vinto molto più di ciò che mi aspettavo ma è anche vero che ho dovuto attraversare momenti difficili. Ad esempio in Australia quando ero in buona posizione per vincere e poi non ho potuto giocare Acapulco, Indian Wells e Miami. Vincere Monte-Carlo, Barcellona, Roma e qui è davvero emozionante per me”. Sono queste le prime parole di Rafael Nadal, arrivato con oltre quaranta minuti di ritardo in conferenza stampa dopo l’undicesimo trionfo al Roland Garros 2018. “Ho 32 anni, non puoi combattere contro il tempo ma non sono preoccupato per il futuro: il tennis è una parte importante della mia vita ma non è tutto. Oggi è un giorno speciale per me: dalla prima volta in cui ho giocato qui è stato subito amore e non solo per le vittorie”.
Inevitabile l’accostamento ai 20 Slam di Federer, distante solamente tre titoli: “No, oggi non voglio parlare di questo. Non si può essere sempre frustrati se qualcuno è più ricco di te, ha la casa più grande o più Slam. Non sono quel tipo di persona. Ovviamente ho l’ambizione ma sinceramente ora non è nella mia testa“. Rafa ha poi spiegato il problema al dito che lo ha costretto a fermarsi durante il terzo set: “Non riuscivo a muoverlo. Era solamente un crampo, forse per il bendaggio che non ha permesso la giusta circolazione. Mi sono spaventato perché in quel momento non riuscivo a controllare il mio dito. Poi, dopo il doppio fallo, le cose sono andate meglio”.
A Nadal viene chiesto della programmazione sull’erba ma il numero 1 al mondo non si sbilancia. “Sono stati due mesi intensi per me, ho giocato tanto dopo essere ritornato dall’infortunio. L’anno scorso ho giocato bene e la preparazione era stata buona, adesso parlerò di nuovo con il mio team e deciderò cos’è meglio per il mio corpo”.