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Petra Kvitova: “Il titolo a Eastbourne gioia inestimabile, stavo smettendo di amare il tennis”

Petra Kvitova - Foto Adelchi Fioriti

Petra Kvitova, dopo un inizio di 2022 da incubo, ha ritrovato il sorriso sulla sua amata erba, nel prestigioso WTA 500 di Eastbourne. Sulla costa inglese, l’ex numero 2 del mondo è riuscita ad affermarsi per la 29esima volta nel circuito maggiore, confermandosi la terza tennista in attività con più trofei nella propria bacheca, nella quale può vantare anche ben due titoli di Wimbledon, ottenuti nel 2011 e nel 2014. La ceca, all’indomani della sua straordinaria e inattesa vittoria, ha aperto le porte del proprio cuore per WTA Insider, ai cui giornalisti ha potuto rivelare che, a causa di tutti i problemi fisici di cui ha sofferto negli ultimi mesi, aveva quasi smarrito quella passione che l’ha sempre contraddistinta.

“Che cosa significa il titolo vinto a Eastbourne? Finalmente è mia questa coppa – ha affermato una raggiante Kvitova –. Ci ero andata abbastanza vicino nel 2011 ma non ce l’ho fatta in quell’occasione. È bello avere un titolo, significa che qualcosa di grande sta arrivando. Giocare cinque partite consecutive, vincendole tutte, rappresenta una fantastica preparazione in vista di Wimbledon. Questo è incredibile per me, dopo che per tutto l’anno non avevo mai trovato questa continuità, sicuramente è una grande iniezione di fiducia. Negli ultimi mesi mi sono infortunata spesso, quindi è stato difficile allenarsi e prepararsi nella maniera corretta: mi trovavo a giocare una partita e sentirmi completamente distrutta dopo. Le difficoltà del mio corpo, ovviamente, hanno influenzato anche il mio approccio mentale. Dovermi sottoporre ad un sacco di trattamenti e vedere costantemente i medici era davvero doloroso a volte. Non mi divertivo neanche più a giocare a tennis, il che non è normale dal mio punto di vista. Finalmente questa settimana sono tornata a provare sensazioni positive e mi sono divertita”.

La sua convinzione, nelle ultime settimane, è cresciuta giorno dopo giorno ed è stata proprio un’iniziale sconfitta a farle capire che, sì, bisognava soltanto perseverare. “Mi sentivo bene già a Birmingham, ma forse non era ancora il momento giusto e poi ho incontrato Beatriz [Haddad Maia] già al primo turno, sappiamo tutti a che livello fosse la sua confidenza. Perso quell’incontro sono subito tornata ad allenarmi e sentivo di star giocando bene, già in allenamento le sensazioni erano quelle giuste. Qui a Eastbourne, dopo la prima partita contro Donna [Vekic] mi sono detta: ‘Wow, finalmente una grande prestazione dopo tanto tempo’. Quindi penso che questo sia stato il momento di svolta: mi sono sentita bene, ho servito bene, mettendo a referto ben 11 ace nel mio incontro d’esordio. Non mi sentivo così bene da molto, molto tempo. Allora ho semplicemente continuato a cavalcare l’onda e, sebbene qualche piccolo up and down ci sia stato, mentalmente ero pronta a lottare perché sentivo di essere sulla strada corretta”.

Cambieranno le sue aspettative per il prosieguo della stagione? “In realtà non lo so, è difficile da dire in questo momento. È bello avere un titolo in tasca, avere più fiducia nel mio gioco, divertirmi di più in campo e in allenamento, sentire di essermi presa una rivincita dopo le recenti difficoltà. Ma non so se basterà questo per far svoltare la mia stagione: l’erba è sempre stata speciale per me, mentre non so come andranno le cose sul cemento più tardi. Ma ora non voglio pensarci: ho vinto a Eastbourne e Wimbledon sta arrivando. Non voglio guardare troppo avanti e non voglio aumentare le mie aspettative. Sicuramente cambiano i miei sentimenti ora che sono stata in grado di vincere nuovamente un trofeo, ha un’importanza inestimabile per me sentire che sono ancora competiva e che posso conquistare ancora dei titoli. Per quanto concerne Wimbledon, non è aver vinto questo torneo che mi iscrive tra le principali favorite: ragionerò partita per partita e vedrò cosa accadrà, cercherò di farmi trovare pronta ad ogni evenienza”.

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