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Next Gen Finals Milano 2018, Tsitsipas: “Boccio la regola dell’asciugamano. Voglio pensare al match”

Stefanos Tsitsipas - Foto Sportface

Stefanos Tsitsipas è il primo vincitore di giornata alle ATP Next Gen Finals 2018. Il greco ha avuto la meglio con il punteggio di 4-3(5) 4-3(3) 3-4(4) 4-2 su Jaume MunarE’ stato stressante all’inizio del match giocare con le nuove regole. La cosa che mi ha dato più fastidio è stata la regola dell’asciugamano – queste le prime parole del numero uno del seeding – So che potrebbe sembrare quasi da viziati ma una volta che nel circuito iniziano a portarti l’asciugamano diventa un’abitudine. Così giocatori abbiamo una cosa in meno a cui pensare e questo ci permette di restare totalmente concentrati sulla partita. Sotto questo punto di vista i raccattapalle ci rendono il lavoro più facile”. Per chiudere questo discorso Tsitsipas fa una proposta di miglioramento in caso di conferma della regola: “Avere da ogni lato del campo due scatole, una per giocatore, renderebbe il tutto più facile perché non dovremmo portarci dietro l’asciugamano””

La partita in se è andata bene e la mia prestazione è stata buona, all’inizio però ho trovato tutto molto stressante perché ogni punto conta quindi devi rimanere focalizzato sulla partita – afferma il greco che prosegue nell’analisi del regolamento – Arrivare a quattro game è una cosa che ci può stare anche se questo porta a giocare più tie-break e mette più pressione. Invece la regola che nel futuro non metterei assolutamente è quella del punto decisivo sul 40 pari”. 

Prima di passare a ciò che gli è piaciuto Tsitsipas “boccia” anche il coaching al cambio campo che non incontra le sue esigente: Il coaching non mi è piaciuto perché non sento l’esigenza di analizzare la partita mentre la gioco. Non mi piace parlare mentre sono in campo, se devo parlare del mio tennis preferisco farlo prima o dopo le partite”.

Il tennista di Atene invece è rimasto soddisfatto del no let e non ha avuto problemi con il movimento del pubblico durante gli scambi: “Il let nel circuito a volte crea discussioni perché l’arbitro decide se chiamarlo o meno e la tecnologia non sempre ci azzecca. Quindi giocare senza let non è una cosa che mi dà fastidio e lo stesso vale per il pubblico anche perché il movimento sulle tribune durante gli scambi non era troppo“. 

 

 

 

 

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