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“Alcaraz ha risposto sempre da molto lontano contro la prima e dopo il primo set si è posizionato ancora più indietro. Così era sempre più difficile ottenere punti diretti con il servizio, viste anche le condizioni di gioco. Allora mi sono detto: perché non provare e vedere se magari riesco a farlo venire un po’ più avanti? Una soluzione tattica“. Queste sono le parole di Andy Murray, espresse per difendersi dalle recenti accuse relative a un ace servendo da sotto, inflitto al giovane Carlos Alcaraz. Il tennista britannico, ex numero 1 al mondo e attualmente in ottima forma, ha tentato di sorprendere l’avversario con un’intuizione tattica insolita, mai adottata precedentemente: obiettivo a segno, ma tra i fischi copiosi del pubblico di Indian Wells. Il gesto, spesso compiuto da Nick Kyrgios e Aleksandr Bublik, tra i contemporanei, ha usualmente però riscosso consenso ed esaltazione generale. Il fatto che il servizio da sotto provenisse proprio da Murray, però, è probabilmente apparso desueto e una mancanza di rispetto verso l’opponente iberico. Il tennista scozzese ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a provare quella particolare tecnica, riguardanti esclusivamente una strategia cambiata a match in corso, in base all’atteggiamento di Alcaraz. Polemiche dunque spazzate via; Murray sfiderà Alexander Zverev al terzo turno del Masters 1000 sul cemento statunitense.
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