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Francesca Schiavone: “Tumore battaglia più dura della mia vita, la paura rimane sempre”

Francesca Schiavone - Fed Cup - Spagna vs Italia - Foto Ray Giubilo

Francesca Schiavone ha concesso una lunga e profonda intervista a Sportweek, nella quale l’ex tennista azzurra ha ripercorso le sue più grandi imprese dentro e fuori dal campo. Argomento centrale non poteva che essere il tumore, nemico che la “Leonessa” ha affrontato e superato lo scorso anno: “Ovviamente è stata la battaglia più dura della mia vita, non è niente di comparabile con il tennis – afferma Schiavone – A volte ci penso e sono consapevole che non dipende solo da me, perchè con un tumore non è che chiudi la porta ed è finita. Paura? Un po’ rimane sempre, soprattutto quando mi avvicino alle visite di controllo. Sarà così ancora per qualche anno, poi quando il referto va bene vai a bere una coppa di champagne.”

Una sensazione sicuramente difficile, trovarsi a lottare per la vita: “Non è semplice da raccontare perchè è una paura da cui nessuno è mai tornato. Se penso che potrei un giorno riaffrontare quel dolore fisico e mentale, è un’idea molto pesante. La prima persona a sapere della malattia è stata mia sorella Virginia, è stata lei a dirlo a me leggendo l’esito degli esami. Essere in vita è l’emozione più bella, anche meglio della vittoria al Roland Garros.”

Sul trionfo nello Slam parigino, Schiavone racconta: “Ricordo il momento in cui ho baciato la terra, è stato bellissimo perchè per qualche secondo ci siamo stati solo io e lei. L’anno dopo in finale con Li Na l’arbitro di sedia chiamò buona una palla della cinese che era chiaramente out, si vede anche dalle immagini. Andai in tilt e persi la partita, potevamo andare al terzo set. Non ho mai chiesto nulla, spero che fosse convinta di quella chiamata.”

Nel periodo della malattia, c’è stata anche la nascita di una grande amicizia: “Non ho mai avuto amiche nel tennis, conosco Flavia Pennetta da quando era una nana e rompiscatole. Il nostro rapporto è cresciuto nel corso degli anni ma l’amicizia vera e bellissima è nata lo scorso anno: io stavo affrontando la chemioterapia, mentre lei aspettava sua figlia Farah. Stavamo provando le stesse reazioni fisiche, che però erano dovute a due cose molto diverse. Vorrei anche io un figlio, ma per ovvi motivi adesso ho dovuto accantonare l’ipotesi. Vedremo tra qualche anno, intanto vorrei lavorare ancora nel tennis.”

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