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Berrettini, parla il preparatore fisico Squadrone: “Gli stop? Periodi duri, ma occasioni per crescere”

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - foto Ray Giubilo

Uno dei segreti dietro ai risultati di Matteo Berrettini in questi anni è sempre stato il suo team. Il tennista romano non l’ha mai nascosto, anzi ad ogni occasione utile ci tiene a ricordare quanto ogni singolo membro del suo staff sia stato fondamentale nell’aiutarlo ad arrivare e poi restare ai vertici del tennis mondiale. Uno di questi professionisti è Roberto Squadrone, preparatore fisico di Matteo, che alla vigilia di un Wimbledon in cui l’azzurro punta ancora una volta a qualcosa di importante, ha rilasciato un’intervista a SuperTennis. Squadrone, che ha conosciuto un giovanissimo Berrettini 14enne nel lontano 2010, si è soffermato sui tanti sfortunati problemi fisici avuti dall’atleta nel corso di questi anni, ma in particolar modo su come Matteo sia sempre riuscito ad uscirne più forte: “Matteo, supportato da tutti noi, ha sempre visto in questi momenti una grande occasione di crescita, personale e professionale. Sono periodi duri ma è sempre stato bravo a farli fruttare per lavorare sotto tutti gli aspetti. Penso al problema al polso sinistro di qualche anno fa, che lo ha portato a concentrarsi a lungo su quel rovescio in back che oggi la aiuta molto. Così come l’infortunio al ginocchio, che al dunque si è rivelato ‘utile’ per crescere ulteriormente con lancio di palla e servizio”. Il tutto con uno sguardo rivolto ai prossimi mesi di stagione, in cui il tennista romano punterà a recuperare il tempo “perso” in questi mesi di stop: “L’ultimo infortunio ci ha consentito di poter svolgere una preparazione piuttosto approfondita dal punto di vista fisico. La priorità è quella di giocare il maggior numero di partite possibile, senza mai perdere di vista la prevenzione. Sfrutteremo le pause tra un torneo e l’altro per continuare a lavorare”.

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