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Australian Open 2021, Nadal: “Sensazioni positive, ora con Tsitsipas si sale di livello”

Rafael Nadal - Foto Ray Giubilo

“La situazione della schiena sta migliorando. Il primo set di questo match è stato senza dubbio il migliore del mio torneo. Posso ancora crescere, ma finalmente ieri sono tornato ad aumentare il carico di lavoro durante l’allenamento, cosa che negli ultimi 20 giorni non avevo mai fatto. Oggi ho vinto una buona partita con tanti punti lunghi: mi servirà in vista dei prossimi giorni. Contro Tsitsipas dovrò salire ancora di livello, ma le sensazioni sono di nuovo positive”. Rafael Nadal ha battuto Fabio Fognini agli ottavi degli Australian Open 2021 e se la dovrà vedere ai quarti di finale con Stefanos Tsitsipas. Il fuoriclasse spagnolo, che nei giorni scorsi lamentava un infortunio alla schiena, sembra aver recuperato del tutto e si candida per la vittoria finale del primo Slam dell’anno: “La mia preparazione per il torneo era stata ottima. Mi sono allenato molto bene a Maiorca e poi la prima settimana ad Adelaide, prima che si presentasse il fastidio alla schiena. Ma nonostante quello sono riuscito a vincere già quattro incontri, e ora avrò di fronte un avversario molto forte. Sono curioso di vedere se riuscirò a giocare il mio miglior tennis. Se penso a come ero messo solo cinque giorni fa, la situazione è cambiata completamente, e il mio approccio è ben diverso”.

Il maiorchino in conferenza stampa ha ricordato anche come non sempre il suo approccio dopo aver subito un infortunio sia stato quello più giusto: “Non è sempre facile decidere quando è giusto giocare anche con qualche problema e quando invece è meglio abbandonare il torneo. Dipende dal tipo di infortunio. In passato mi è capitato di azzardare, e ne ho pagato le conseguenze. Allo Us Open del 2009, per esempio, ho iniziato il torneo con uno stiramento addominale di 6 millimetri, ho giocato fino alla semifinale e dopo la sconfitta contro Del Potro lo stiramento era di 26 millimetri. Non è stata una grande scelta. Bisogna trovare un equilibrio: a questo punto della mia carriera, se ci fosse il rischio di aggravare una situazione, probabilmente non giocherei. Perché per me oggi la felicità è molto più importante della possibilità di vincere una partita. Anche perché se non stai bene a questi livelli non vinci. Magari se hai solo un fastidio puoi trovare un modo, ma se devi fare i conti con un infortunio vero e proprio è impossibile vincere un torneo come questo”.

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