Anche a Kitzbuehel, dove da qualche anno è ospite non sempre gradito, il superG offre gli spunti e le emozioni di sempre: gara difficile da decifrare e dove le comunicazioni radio la fanno da padrona.
Su un’interpretazione prudente del tracciato, ideato dall’allenatore della squadra francese, le prime discese sono state disastrose e caratterizzate da partenze a tutta che inevitabilmente portava ad uscire dopo la quarta porta, in occasione del primo cambio di pendenza. Di fatto sono state quindi la prima e l’ultima parte della gara a risultare determinanti, in particolare il dente in vista dello schuss finale, che presentava il solito salto alla cieca su cui molti si sono trovati impreparati e fuori traiettoria.
Come sempre a vincere è stato chi ha sbagliato di meno e ha trovato il miglior compromesso tra attacco e controllo, e quindi Aksel Lund Svindal non poteva che collezionare il suo terzo superG stagionale. Partito prudente, è riuscito poi costantemente a rosicchiare centesimi agli avversari mettendo in campo il suo carico da novante e la sua completezza tecnica in questa specialità .
Gli unici a rimanergli vicini, autori di straordinarie prestazioni individuali, sono stati lo statunitense Andrew Weibrecht (+ 0.31) e il veterano austriaco Hannes Reichelt (+ 0.42), quest’ultimo un vero e proprio funambolo quando è riuscito miracolosamente a salvarsi proprio all’Hausbergkante, che quest’oggi di fatto non aveva creato problemi quasi a nessuno.
È stata anche un’ottima gara di squadra per gli azzurri, uno di fila all’altro dietro Kjetil Jansrud, il norvegese ai piedi del podio. Molti rimpianti per Dominik Paris, 5°, intraversatosi proprio in prossimità del primo dei due trabocchetti ma poi praticamente in linea con Svindal per il resto del tracciato. A seguire gare brillanti rispettivamente per Peter Fill, 6°, e soprattutto per Mattia Casse, 7°, che ha sfruttato il suo splendido feeling con la Streif in questi giorni. Deludente Christof Innerhofer, solo 21° e ultimo degli italiani a punti, probabilmente anche condizionato dal numero di partenza che lo ha visto affrontare quasi tutta la gara in condizioni di ombra.
Giornata complessivamente favorevole per Svindal, anche alla luce dei risultati della Combinata di qualche ora dopo, che lo ha pur visto inforcare già dopo le prime porte. Nella gara, che ha visto non concludere Marcel Hirscher, si è registrato uno storico risultato, che non si registrava da ben 46 anni in coppa del mondo: ben 3 francesi ad occupare il podio,  Alexis Pinturault, Victor Muffat-Jeandet e Thomas Mermillod-Blondin. Al di là del sorprendente podio, non ha di certo stranito la generale affermazione di coloro più avvezzi alle discipline tecniche. Tra essi è da segnalare la rimonta dell’azzurro Riccardo Tonetti, partito col 27° tempo, che ha concluso al 10° posto con una buona rimonta. Meglio di lui in casa Italia solo Paris, 7°, protagonista di una gagliarda prestazione tra i paletti stretti. Senza infamia e senza lode Innerhofer, che si è dovuto accontentare del 14° posto.
In vista della classica Streif, Aksel Lund Svindal nella generale si presenta 107 punti avanti rispetto a Marcel Hirscher, vantaggio che probabilmente si acuirà prima del classico speciale della domenica. Molto attesi tra gli italiani Mattia Casse e Christof Innerhofer, rispettivamente 1° e 2° nell’ultima prova cronometrata di ieri.