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Si è conclusa la prima gara della Coppa del Mondo di sci alpino 2016/2017, come di consueto nella tappa di Soelden, sul ghiacciaio del Rettenbach ad oltre 3mila metri. A vincere è stata Lara Gut con una gara impeccabile, davanti a Mikaela Shiffrin e ad una pazzesca Marta Bassino, autrice di una prova precisa e veloce in entrambe le manche. Gran recupero di Sofia Goggia nella seconda manche, per terminare 5a. Un po’ meno bene Federica Brignone, nona dopo il 4° posto della prima manche.
La prima manche. Quando la stagione parte con Soelden, è sempre complicato fare dei pronostici, ma pensare di vedere una Lara Gut di questo livello, rispetto alle altre, era alquanto impensabile. Nonostante un grosso rischio (lo stesso patito poi da Federica Brignone), la svizzera ha letteralmente dominato la concorrenza, chiudendo con 1.42 secondi di vantaggio sulla prima inseguitrice, con una sciata rapidissima e senza brusche frenate per dare massima continuità all’azione. Secondo posto per Mikaela Shiffrin nonostante il pettorale numero 16: molto bene nella prima e nell’ultima parte più di scorrimento, mentre più contratta e dura sul tosto muro centrale; si sono visti i miglioramenti, anche fisici e di massa, apportati per le discipline veloci. Subito dietro le due migliori azzurre: Marta Bassino terza a +1.84, mentre la Brignone quarta a +1.97. Due sciate molto diverse per le due azzurre ma che hanno portato allo stesso risultato, nonostante una pericolosa inclinazione a testa; ha sorpreso soprattutto la Bassino, pulitissima, che ha confermato i dati dei test dei giorni scorsi. Bene anche Sofia Goggia, all’arrembaggio e efficacemente pasticciona come sempre, che ha chiuso 10a a +2.81. Alla seconda manche anche Manuela Moelgg e Francesca Marsaglia, 23esima e 25esima, deludono soprattutto Nadia Fanchini ed Irene Curtoni, fuori dalle 30.
La seconda manche. Confermando quanto successo nella prima manche, è stata Lara Gut a vincere la prima gara dell’anno. Solo un paio di piccole imprecisioni hanno sporcato la sua manche, che le vale il terzo tempo parziale e la netta vittoria finale, con 1.44 secondi di vantaggio su una già mostruosa Shiffrin. L’americana ha patito solo nel piano finale, ma è stata perfetta, forse la migliore tra le big, sul difficile muro centrale. Rispetto alla svizzera non c’è stato nulla da fare, ma la prova dell’americana è stata notevole.
E a completare il podio, una fantastica Marta Bassino: nessun problema di pressione dopo l’uscita dell’anno scorso e di gestione del terzo posto della prima manche. L’azzurra è partita bene ed ha sciato muro preciso e veloce ed ha poi recuperato decimi molto importanti sul piano finale,tagliando in testa il traguardo quando mancavano solo Gut e Shiffrin. Molto meno bene la vincitrice dello scorso anno, Federica Brignone: due precisioni ed un grosso errore prima del muro condannano l’azzurra, che termina “solo” al 9° posto finale. A completare le posizioni di testa, Brunner quarta, Worley sesta, Kirchgasser settima e Vlhova, autrice di un grande recupero, ottava.
Bellissima anche la gara di Sofia Goggia, che dopo una buona prima manche ha liberato tutti i cavalli nella seconda: dopo una prima parte buona ed un muro non sciato ottimamente ma controllato, per evitare grossi errori in cui la bergamasca è caduta più volta, l’azzurra ha messo letteralmente il turbo negli ultimi 15 secondi, in un piano che ha percorso nettamente più velocemente di tutte le altre e dove è stata capace di recuperare svariati decimi su tutte. Così facendo, la Goggia è passata dal 10mo al 5° posto, con 2° miglior tempo di manche.
Nelle retrovie le altre due azzurre Francesca Marsaglia e Manuela Moelgg: Francesca ha tenuto troppo le linee e cercato troppo la precisione a scapito della velocità, arrivando 25esima; meglio la Moelgg 20esima, più all’attacco ma comunque non in grado di fare il salto di qualità rispetto alla discreta prima manche, dove aveva brillato nella prima metà.
Tra le big alla partenza, molto male anche Maria Pietilae Holmner, Nina Loeseth e soprattutto Tina Weirather ed Eva Maria Brem. La sciatrice del Liechtenstein è apparsa troppo cauta e passiva rispetto alla sua proverbiale potenza, mentre l’austriaca vincitrice della coppa di specialità lo scorso anno è apparsa scarica ed in forte ritardo di condizione.