[the_ad id=”10725″]
“Purtroppo oggi le gambe hanno ceduto e la mente ha giocato un brutto scherzo, ma io non posso che ritenermi orgogliosa di quello che hai fatto e della pattinatrice che stai diventando!”. Così Marilù Guarnieri, sulla sua pagina Facebook, ha commentato la 18ma posizione con la quale la sua Elisabetta Leccardi ha chiuso il mondiale junior di Taipei, giunto oggi all’epilogo. Elisabetta, atleta dell’Agorà Skating Team, era 14ma dopo uno short incredibile che le era valso anche il personal best, ma oggi due brutte cadute e una time violation hanno pregiudicato la gara e spento il sogno di chiudere tra i primi 15. Il suo libero è stato giudicato 76.71 ( 36.10 / 43.61 con 3 pesantissime deduzioni) per un totale di 129.33. La prima caduta è arrivata nel flip iniziale ma Elisabetta ha reagito bene mettendo a terra senza problemi la prima combinazione, poi di nuovo errori nel loop, nella combinazione salchow – teoloop e nel triplo salchow. Davvero un peccato per la pattinatrice di Segrate classe 2001 campionessa italiana junior.
La medaglia d’oro, come da pronostico visto l’andamento dello short, è andata alla russa Alina Zagitova. Il suo libero vale uno stratosferico 138.02, per un totale di 208.60, nuovo record mondiale in una competizione di juniores. Argento per la giapponese Marin Honda (201.61) e per la sua connazionale Kaori Sakamoto (195.54).
E veniamo alla danza, dove purtroppo non è stato possibile ritrovare Flora Agnes Mühlmeyer e Pietro Papetti che non hanno centrato la qualificazione. A mettersi l’oro al collo sono stati i fratelli americani Rachel e Michael Parsons, secondi dopo lo short ma con un distacco davvero irrisorio colmato oggi. Il loro free vale 97.54 (47.27 / 50.27) per un total score di 164.83, punteggio che alza l’asticella rispetto al personal best di un anno fa quando chiusero in seconda posizione con 162.74, alle spalle dei connazionali Mcnamara / Carpenter. Argento per i russi Loboda / Drozd, che erano primi dopo lo short e che hanno mancato la vittoria per un soffio fermandosi a 164.37, bronzo per gli statunitensi Carreira / Ponomarenko (154.68) autori di un piccolo miracolo. Dopo lo short, infatti, erano sesti.