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“Facciamo un passo alla volta, inizierò a fare la gare di Coppa del mondo: l’obiettivo è portare avanti entrambe le armi, fioretto e sciabola, qualora poi lo meritassi, il sogno è poter disputare quattro gare a Tokyo”. Alle spalle la delusione di Rio de Janeiro, Arianna Errigo riparte dalla nuova sfida della sciabola con un obiettivo ambizioso. Disputare quattro gare ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sarebbe un traguardo incredibile, la schermidrice lombarda ci crede: “Ci provo – ha spiegato la Errigo presente oggi all’incontro tra gli atleti olimpici e il ministro della Difesa presso il Palazzo dell’Aeronautica a Roma – vediamo che succede. Mi sto divertendo, ho fatto la prima gara, sono contenta per come è andata, ora ci proverò anche a livello internazionale”.
La sciabola è completamente diversa dal fioretto, ma questo non spaventa la Errigo: “Stavo giusto provando a spiegare agli altri ragazzi la diversità tra fioretto e sciabola prendendo ad esempio altri sport, ma non ci sono riuscita. Dal punto di vista tecnico ci sono enormi differenze: la difficoltà sta in questo, ma è una sfida che ho voluto prendere. Nessuno ci ha mai provato, non so come si potrà sviluppare anche in allenamento, perché uno si specializza in un’arma, è complicato fare di qua e di là. Vedremo, sono molto curiosa”.
Nella scelta, spiega la Errigo, non ha influito la delusione di Rio: “In realtà avevo deciso questa cosa prima dell’Olimpiade – ha spiegato Arianna – Qualora avessi fatto bene e fossi riuscita ad archiviare il mio sogno, sarebbe stato più facile. È andata male, ma avevo già in testa il desiderio di provare con la sciabola e l’ho voluto realizzare. Cosa cambierà nel mio approccio all’Olimpiade? Qualora dovessi continuare soltanto con il fioretto, sicuramente mi porterò dietro l’esperienza di Rio e affronterò gli allenamenti in modo diverso. Se dovessi riuscire invece anche nella sciabola, sarebbe perfetto: più gare e meno allenamenti, in pratica un sogno”.