Editoriali

STRANO MA RIO – 10 agosto

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Ecco le tre curiosità del giorno selezionate tra gli eventi di ieri a Rio

1.IL CELLULARE DI ENZO LEFORT

Tra foto di gattini da postare su Instagram e Pokemon da catturare per strada, separarsi dal proprio smartphone è sempre più difficile. Sicuramente lo è per Enzo Lefort, ventiquattrenne fiorettista francese, che durante un suo incontro ieri ha perso un oggetto dalla tasca. Il pubblico avrà immaginato si trattasse di un qualche aggeggio per verificare i colpi subiti, invece no, era proprio il suo telefonino, che è rotolato sul campo da gara. Alla fine, pare che il telefono sia ancora funzionante, a differenza del torneo di Lefort, finito poco dopo con una sconfitta in quel match

 

2.IL MISTERO DELL’ACQUA VERDE

Guardando affiancate le due piscine, quella dei tuffi e quella della pallanuoto, ieri subito qualcosa di strano è balzato all’occhio: una è azzurra e una è verde, mentre fino a due giorni fa entrambe avevano un colore naturale. Cos’è successo? Sui social è partito un divertente meme per cercare di spiegarlo. Colpa di Shrek? Qualcuno non ha trattenuto i bisogni sott’acqua? E’ un tentativo di mostrare i colori della bandiera brasiliana? Niente di tutto ciò: il nuovo colore è colpa di un’alga che si è diffusa nell’acqua, dovuta probabilmente a un errore nella gestione del ph nella piscina. Risolto il dilemma, oggi l’acqua di Rio tornerà azzurra?

 


3.LE MAZZE RITROVATE

Quante volte è capitato dopo un lungo volo di non trovare più il proprio bagaglio, dovendo correre in negozi low cost per cercare almeno un costume e una maglietta di ricambio? Lo stesso è avvenuto a Emiliano Grillo, golfista argentino. Il problema è che nel bagaglio scomparso c’erano i suoi attrezzi da lavoro, cioè le mazze da golf… difficili tra ricomprare in un negozietto di vestiti a Copacabana. Nei giorni scorsi Grillo ha così continuato a postare su Twitter la sua ricerca, tra un sondaggio che chiedeva ai follower dove potessero essere finite (vinto da Ushuaia, in Argentina), momenti di sconforto, ringraziamenti al pizzaiolo che almeno gli ha salvato la serata e arrabbiature varie (“se fosse stato un Pokemon tutti mi avreste aiutato a trovarlo”). Dopo tutto, il bagaglio è arrivato in tempo, e la storia si è conclusa con il lieto fine: Emiliano abbracciato alle sue amate mazze.

 

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