Rio 2016

Scherma, la squadra di sciabola femminile per la prima volta ai Giochi Olimpici

Rossella Gregorio, Ilaria Bianco, Irene Vecchi e Loreta Gulotta - Squadra sciabola donne - Foto Bizzi - Federscherma

L’Italia si qualifica per l’Olimpiade di Rio 2016 nella sciabola femminile a squadre. Le ragazze del commissario tecnico Sirovich (Rossella Gregorio, Loreta Gulotta, Irene Vecchi e Ilaria Bianco) chiudono al quarto posto la prova di Coppa del Mondo a Sint-Niklaas, in Belgio, e accedono fra le otto squadre che il prossimo agosto daranno l’assalto alla medaglia d’oro dei Giochi brasiliani. Per l’Italia si tratta della prima qualificazione della storia olimpica nella sciabola femminile a squadre, storia peraltro minima visto che la stessa disciplina si è disputata soltanto a Pechino 2008, laddove in precedenza non era ancora stata istituita e a Londra quattro anni fa non era prevista dal calendario.

La certezza della qualificazione olimpica arriva già dopo il primo giro di assalti, quando l’Italia supera con agio l’Azerbaigian (45-24) e insieme il Messico elimina in rimonta la Cina (45-44), unica Nazionale teoricamente in grado di insidiare le azzurre. Ai quarti di finale le azzurre legittimano il traguardo con la vittoria sugli Stati Uniti di Mariel Zagunis (45-38), mentre in semifinale il gap con la Russia numero 1 al mondo si rivela ancora troppo ampio, finisce così 45-25 per le campionesse del mondo. La stessa Russia andrà poi a vincere la gara in finale contro la Francia, mentre l’Italia cede di stretta misura all’Ucraina nella finale per il 3° posto (45-42) e finisce appunto quarta.

La qualificazione a Rio 2016 è il premio meritato da un quartetto ampiamente rinnovato nel corso degli ultimi anni con l’inserimento delle due giovani più promettenti, prima Rossella Gregorio e poi Loreta Gulotta, al fianco di Irene Vecchi e della veterana Ilaria Bianco. In ottica Olimpiade l’Italia non partirà in prima fila nella corsa alle medaglie visto che Russia, Ucraina e Francia sembrano oggi di un livello superiore, tuttavia nel quadro di una gara secca e imprevedibile come talvolta si può verificare nella competizione regina dello sport si potrebbe forse sperare almeno in un terzo gradino del podio.

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