Pugilato

Rio 2016, pugilato: Russo fuori ai quarti. Damiani: “Un furto”

Clemente Russo - Foto Luca Nava

Al termine del match più atteso e più interessante della quinta giornata del torneo di boxe ai giochi olimpici di Rio, Clemente Russo dà l’addio a Rio 2016 dopo la sconfitta ai quarti di finale contro il pugile  russo Evgenij Tishchenko campione d’Europa e del Mondo che si è imposto ai punti e con decisione unanime per 3 a 0 nella categoria pesi massimi.

Clemente Russo dopo l’esordio incolore contro il tunisino Chaktami è chiamato a una prestazione di assoluto livello e così nel primo round è lui a prendere l’iniziativa dimostrando, a differenza della gara d’esordio, velocità nelle gambe ed esplosività nei colpi. L’avversario, invece, è concentrato più che altro a mantenere una buona distanza, facendo leva sulla sua altezza. Alla fine del primo round, però, sono i giudici di gara a scagliare il montante più maligno a Clemente Russo, che dopo aver dominato quasi interamente il primo round, si ritrova la ripresa assegnata al pugile dell’est Europa.

La botta è forte e si sente, il secondo round infatti vede l’avanzata di Tishchenko che va a segno con una serie di montanti sinistri. Russo risponde con una serie di ganci destri ma anche la seconda ripresa va a favore del gigante russo. Il terzo round a risultato ormai delineato, è dominato dall’ equilibrio e soprattutto dalla stanchezza dei due pugili. In una gara così segnata prepotentemente dal giudizio dei giudici al primo round rimane l’amaro in bocca per il sogno svanito della medaglia d’oro. Clemente Russo così da l’addio a Rio e alla sua carriera nel pugilato dopo l’argento di Pechino 2008 e di Londra 2012.

Deluso Russo a fine gara: “Anche chi non capisce nulla di pugilato ha capito chi ha vinto. Nel secondo round ho messo a segno dai sette ai dieci colpi, mentre il russo mi ha colpito solo di striscio. È stata davvero una vergogna!”

Gli fa eco il suo preparatore Francesco Damiani: “Clemente ha fatto un match magnifico, purtroppo il pugilato è una questione di politica a favore degli atleti dell’Europa dell’est. Questi signori devono andare tutti a casa”.

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