Rio 2016

Rio 2016, calcio: che festa al Maracanà! 65 mila per spingere il Brasile

La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici 2016 allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro

DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO

Una festa per 65mila spettatori. In un Maracana vicino al tutto esaurito i calciatori del Brasile non hanno deluso le attese come era successo alle ragazze, sconfitte dalla Svezia. Sospinti dalla torcida verdeoro, un mare di maglie gialle in ogni settore dello stadio, nella prima semifinale del torneo olimpico Neymar e compagni hanno spazzato via l’Honduras senza problemi, con un netto 6-0, meritando la finale in programma sabato alle 17.30, ora locale, nello stesso storico stadio di Rio de Janeiro.

Una partita senza storia e una festa senza fine per i 65mila del Maracana, dove tutto è piacevole, persino (forse) le code per comprare un panino dentro lo stadio, che non scoraggiano i tifosi neppure a pochi minuti dall’inizio della partita. Un match già deciso dopo quindici secondi dal guizzo di Neymar, che ruba il primo pallone utile all’impacciato Palacios e anticipa l’uscita del portiere Luis Lopez. Poi parte la festa sugli spalti con un solo, breve istante di terrore per i 65mila del Maracana, che dopo il boato di gioia sono costretti a frenare l’urlo per capire qual è il problema del talento del Barcellona, rimasto a terra dopo lo scontro con l’avversario. Quasi cinque minuti di paura, perché Neymar si alza ma poco dopo torna giù e viene portato fuori in barella, salvo poi tornare definitivamente in campo con l’ovazione del pubblico. Da lì in avanti la semifinale è una spettacolare esibizione dei verdeoro, un samba calcistico che è impossibile non apprezzare, con scambi stretti e improvvise accelerazioni. Così nascono i due gol firmati nel primo tempo dal talento del Palmeiras Gabriel Jesus, un futuro assicurato al Manchester City, dove si trasferirà da gennaio. Diciannove anni appena compiuti, l’esterno offensivo del Palmeiras è inarrestabile per il povero Paz, terzino dell’Honduras scherzato a più riprese. I tifosi del Maracana esplodono, dopo aver già perso la voce per intonare a inizio match l’inno brasiliano.

Uno spettacolo meritato – completato nella ripresa dalle reti dell’ex romanista Marquinhos, di Luan su assist del laziale Felipe Anderson (ancora escluso dalle scelte iniziali del tecnico Rogerio Micale) e infine Neymar su rigore – per chi ha sfidato l’impossibile traffico di Rio de Janeiro per raggiungere lo stadio in un orario scomodo, le 13, tra l’altro sotto un sole per la prima volta quasi estivo (anche se in Brasile è inverno) durante i Giochi Olimpici ormai vicini alla chiusura. Di sicuro, dopo aver visto i propri eroi spazzare via il modesto Honduras arrivato a sorpresa in semifinale eliminando l’Argentina nel girone (anche se solo per differenza reti), i tifosi brasiliani torneranno a riempire il Maracana per la finale di sabato. Di fronte Neymar e compagni troveranno la vincente tra Germania e Nigeria, in campo oggi alle 16 a Corinthians: quale che sia l’avversaria, però, sarà dura battere questo Brasile sospinto dalla marea gialla del Maracana.

Sportface/Italpress

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