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“La vittoria ottenuta nel 2015 al Circolo Antico Tiro a Volo è stata una delle mie gioie più grandi“. Martina Trevisan sorride. Il trionfo ottenuto tre anni fa sui campi del prestigioso circolo di via Eugenio Vajna è ancora scolpito nella sua mente, e non potrebbe essere altrimenti. “Non posso che avere un ricordo bellissimo di quella settimana così importante per me e per la mia carriera”, racconta ai microfoni di Sportface.it la tennista azzurra, pronta a tornare sui campi dell’Antico Tiro a Volo dove dal primo all’8 luglio 2018 si giocherà quest’anno un torneo Itf da 60 mila dollari più ospitalità. Un importante upgrade rispetto al torneo vinto dalla Trevisan nel 2015, momento comunque fondamentale nella carriera della giovane azzurra: “Fu la mia prima vittoria in un 25mila dollari ed è qualcosa che ti resta per sempre – sottolinea Martina – Tutti i dettagli di ogni singola giornata di quel torneo sono impressi nella mia mente, dalle avversarie ai campi, dal modo di preparare le partite alle sensazioni prima e dopo il match. Una settimana memorabile in cui l’Antico Tiro a Volo è diventata una seconda famiglia per l’affetto e l’attenzione che mi hanno riservato. Quella vittoria è uno dei pensieri più felici della mia vita”.
Anche l’attuale capitano della Fed Cup azzurra, Tathiana Garbin, ha alzato il trofeo dell’Antico Tiro a Volo, ma nel 2008. “All’Antico Tiro a Volo le giocatrici vengono trattate benissimo e io, in particolare, mi sono sempre sentita una principessa. Il successo di dieci anni fa, con i cinque match point annullati all’austriaca Yvonne Meusburger, non lo dimenticherò mai – ammette la Garbin ai microfoni di Sportface.it – Anche quest’anno sarà un torneo di altissimo livello”. Dello stesso avviso anche Maria Elena Camerin, numero 41 delle classifiche mondiali nell’ottobre del 2004, oggi impegnata nel progetto Over della Federazione: “Ho delle bellissime sensazioni se penso all’Antico Tiro a Volo, è un circolo meraviglioso dove le protagoniste sono messe a proprio agio dal primo all’ultimo giorno – ricorda la Camerin – Per le nostre ragazze, impegnate costantemente nei vari tornei in giro per il mondo, tornare a giocare nella propria terra dà sempre degli stimoli in più. Ci si sente a casa in un certo senso e si riesce a vivere meglio l’affetto e il sostegno delle persone vicine”.