Interviste Esclusive

INTERVISTA Giorgio Calcaterra: “La 100 km del Passatore è un viaggio meraviglioso”

Sportface Live si è occupato ieri sera di Running, intervistando Giorgio Calcaterra, tre volte campione del mondo della 100km su strada e trionfatore ben 12 anni consecutivi, tra il 2006 ed il 2017, alla 100km del Passatore, l’ultramaratona più famosa d’Italia e forse del mondo. Il podista romano, classe 1972, ha aperto per gli appassionati il suo album dei ricordi, partendo dallo scarso feeling con il calcio (“non mi è mai piaciuto, non riesco a concepire il tipo contro qualcuno”), con il conseguente avvicinamento al mondo del running, passione trasmessagli dal papà, con la prima gara a soli 10 anni (“l’arrivo al Circo Massimo, con il ristoro pieno di cose da mangiare, fu come arrivare nel Paese dei Balocchi”). Tanti gli aneddoti: il racconto dell’esperienza in chiaro-scuro alla prima maratona appena maggiorenne, corsa senza preparazione (“salito in macchina per cambiarmi, mi addormentai per la stanchezza”), le innumerevoli 42km corse negli anni successivi e la difesa a spada tratta del suo approccio alla competizione (“Correre meno gare per andare più forte? Non c’è la controprova, ma comunque negli anni in cui ho fatto più maratone, ho anche ottenuto i miei tempi migliori”).

E poi ancora, l’esperienza straordinaria al Passatore (“è un viaggio meraviglioso attraverso l’Italia, non è una semplice gara, ma un rito popolare (…) partire in 3.000 da Firenze è una sensazione fantastica”), ed il punto di vista su allenamento ed alimentazione (“non siamo tutti uguali, occorre sempre provare prima come reagisce il nostro organismo”). Una lunga chiacchierata, che si è soffermata anche sulla situazione contingente (“le case non sono prigioni, dobbiamo adattarci in questo momento, rispettando le regole, ma tenendo a mente che, se la corsa ci aiuta a stare meglio, dobbiamo farla”), nella speranza di tornare presto alle vecchie abitudini (“appena finirà la quarantena, andrò ad allenarmi sul mio percorso preferito, i sentieri nel parco di Villa Pamphili”).

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