
La squadra azzurra chiude seconda nel Team Ranking dietro alla Spagna e davanti alla Romania. Per gli juniores italiani un risultato storico che mancava dal 2017.
Una splendida medaglia d’argento per la Nazionale juniores italiana di ginnastica aerobica ai Campionati Europei di categoria, in corso a Ganja (Azerbaijan). Gli azzurrini hanno conquistato il secondo posto nel Team Ranking, firmando una prestazione corale di altissimo livello e riportando l’Italia sul podio continentale dopo otto anni di assenza.
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La squadra, composta da Eleonora Belotti, Giorgia Vannutelli, Lavinia Biasiotti, Ludovica Cereghino, Manuel Garavaglia, Maria Mautone, Ginevra Evangelista, Matilde Miceli, Margherita Paolucci, Ilaria Pagella e Ferdinando Rusu, è stata guidata dalla DTN Luisa Righetti con i tecnici Federica Schiaffino, Emanuele Caponera e Giorgio Illiano.
Il regolamento del Team Ranking prevede una classifica basata sui piazzamenti in cinque specialità (individuale, coppia, trio, gruppo e dance): chi totalizza meno punti vince.
L’Italia ha chiuso con 32 punti speciali, dietro alla Spagna, oro con 16, e davanti alla Romania, bronzo con 34.
Tra le prestazioni più brillanti, quella di Manuel Garavaglia, secondo nella prova individuale maschile, e del gruppo baby azzurro (Belotti, Miceli, Cereghino, Vannutelli e Pagella), che ha centrato l’ultimo pass utile per la finale con 16.650 punti. Anche la formazione di Aero Dance (Rusu, Garavaglia, Miceli, Cereghino, Biasiotti, Vannutelli, Mautone e Belotti) ha contribuito al risultato complessivo con un eccellente quarto posto.
Soddisfatta la DTN Luisa Righetti, che ha sottolineato la crescita del movimento:
“Le ragazze avrebbero meritato tutte la finale, la classifica era cortissima. Sono orgogliosa della tenuta dei nostri atleti, molti dei quali giovanissimi e alla prima esperienza internazionale. L’argento vale oro, perché arriva da un gruppo in costruzione ma già solido e competitivo.”
L’Italia torna così sul podio europeo otto anni dopo il bronzo di Ancona 2017, un risultato che conferma la vitalità del settore giovanile e fa sognare in grande anche per il futuro.
