Formula 1

Formula 1, Binotto: “Monza? Mappatura unica potrebbe darci qualche vantaggio”

Mattia Binotto - Foto XaviYuahanda - CC-BY-SA-4.0
Dormo la notte? Profondamente. Monza? Potrebbe andare come in Belgio perché i nostri punti deboli sono nel motore. Potrebbe andare meglio perché Spa è più severa sull’aerodinamica. E poi da Monza ci sono nuove regole: si può usare una mappatura unica del motore per qualifiche e gara. Dovrebbe darci qualche vantaggio“. Queste le parole di Mattia Binotto, Team principal della Ferrari, rilasciate a Il Corriere della Sera in vista del Gran Premio di Monza, in programma questo fine settimana.  in un periodo molto complicato per la rossa. Su quali sono gli errori nella progettazione di questa Ferrari, il team principal, spiega: “Era nata per cercare più carico aerodinamico sapendo di contare su un motore superiore. Poi ci sono state le direttive tecniche e ci siamo trovati una macchina con alta resistenza all’avanzamento e pochi cavalli. Dalla somma delle due cose è nato il problema” spiega Binotto in merito alla progettazione della monoposto che tanti problemi sta creando in queste prime gare del Mondiale 2020 di Formula 1.
Binotto è fiducioso e convinto che la Rossa riuscirà a trovare una soluzione: “Sì, ma in F1 non ci si accontenta mai. C’è sempre voglia di inserire nuovi elementi. La prossima monoposto sarà per forza un’evoluzione di questa, per il blocco delle regole. Ma ci sono delle opportunità: il motore sarà tutto nuovo, sta girando al banco da mesi, ci contiamo. In questi giorni poi è al voto del Consiglio Mondiale un cambiamento aerodinamico importante, con modifiche soprattutto al posteriore. È una possibilità da sfruttare“.
Binotto rivela inoltre di non essersi mai sentito a rischio di perdere il ruolo all’interno del team: “Onestamente mai, perché so di avere il supporto dei miei responsabili. Però mi sono messo in discussione da solo, ho riflettuto se posso essere adatto al ruolo di team principal. A che conclusioni sono giunto? Avrei potuto far meglio in alcune aree, per esempio la riorganizzazione tecnica si poteva fare prima. Ma credo che i miei 25 anni in F1 e la conoscenza di quest’azienda siano elementi chiave per far bene in questo mestiere“. Binotto dunque sottolinea la vicinanza dei vertizi aziendali, nonostante diverse voci considerino il team principal lasciato solo: “È una delle cose più sbagliate che girano. Non sono solo, ve lo posso assicurare. Con Louis Camilleri mi sento più volte al giorno, con il presidente John Elkann regolarmente“. “Ricevo i loro consigli, sicuramente il loro stile di leadership è diverso da quello a cui eravamo abituati in passato. Ma non sono solo, proprio no” ribadisce Binotto.

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