Formula 1

F1, Binotto: “Ferrari tornata competitiva, ma vincere il titolo è a un altro livello”

Mattia Binotto
Mattia Binotto - Foto LiveMedia/Alessio De Marco

“Come abbiamo fatto? Non è tanto una questione tecnica, non dipende dal fatto che abbiamo cambiato il motore o migliorato la nostra aerodinamica, tutto questo è solo la conseguenza. È una questione di squadra: dal 2017 in poi gli sforzi sono stati rivolti nel costruire, passo dopo passo, la squadra giusta. E con la squadra giusta puoi centrare gli obiettivi. Come squadra avevamo già dimostrato di avere un buon livello di creatività e di essere capaci di interpretare le nuove regole. Avevamo creato una buona macchina a livello di concept e di idea, tanto che negli anni successivi altri team hanno copiato le nostre soluzioni”. In una lunga intervista concessa alla BBC, il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha affrontato tanti temi, tra cui la rinascita del Cavallino in questa stagione del Mondiale, nonostante gli ultimi GP negativi ma con la macchina che è all’altezza di vincere il titolo: “Quando sono diventato team principal, avevamo una squadra giovanissima, non in termini di età ma di esperienza nei nostri ruoli. Quello che ci è mancato dal 2017 al 2019 è stata la capacità di sviluppare la macchina. Nel 2017 abbiamo avuto problemi di affidabilità e non eravamo una squadra abbastanza forte in termini di cultura e mentalità. Ma soprattutto non avevamo i giusti strumenti semplicemente perché gli sviluppi non funzionavano come ci aspettavamo”.

Sugli obiettivi e le reali possibilità del team di Maranello: “Ci siamo posti l’obiettivo di tornare a essere competitivi nel 2022, per cui l’obiettivo è quello, non vincere il Mondiale, e sarebbe completamente sbagliato trasformarlo in ‘Andiamo a vincere il titolo perché siamo così competitivi’. Essere competitivi è una cosa, diventare campioni del mondo è un compito di un altro livello. Dire questo magari toglie un po’ di pressione ma penso che sarebbe sbagliato in termini di gestione cambiare gli obiettivi rispetto a quelli iniziali. Nessun dubbio sul fatto che vogliamo provare ad aprire un ciclo e vincere il titolo, e non solo uno, e provare a stare lì. Ma ci vorrà tempo. La nostra mentalità interna è ancora che dobbiamo migliorare come squadra per essere capaci di vincere il Mondiale. Magari ci riusciremo presto ma siamo consapevoli che è qualcosa di più di essere competitivi”.

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