Editoriali

La scherma italiana festeggia le medaglie di Rio con Norcia nel cuore

Elisa Di Francisca - Rio 2016 - Foto Mezzelani/Ferraro/Gmt

Una festa a due volti. Il primo, giustamente soddisfatto, per le sei medaglie conquistate in estate ai Giochi di Rio de Janeiro, quattro all’Olimpiade e altre due nel fioretto paralimpico, con la splendida Bebe Vio campionessa nell’individuale e poi capace di trascinare le compagne al bronzo nella gara a squadre. L’altro volto della giornata organizzata dalla Federazione italiana scherma al Foro Italico, nel Salone d’Onore del Comitato olimpico nazionale italiano, è però triste, nel ricordo del recente terremoto che ha devastato la città di Norcia, storica casa del fioretto azzurro. Da Elisa Di Francisca a Rossella Fiamingo, medaglie d’argento a Rio rispettivamente nel fioretto e nella spada, fino all’olimpionico Daniele Garozzo, è un coro unanime di solidarietà per la cittadina umbra. “Purtroppo piange il cuore per Norcia – ha ammesso la Fiamingo – un luogo in cui abbiamo lasciato una parte di noi. Spero si sistemi tutto presto, ciascuno di noi dovrebbe dare un contributo a queste persone, qualsiasi cosa è importante”. “Norcia è la nostra seconda casa, la città dove siamo andati ad allenarci per anni – ha aggiunto la Di Francisca – Dobbiamo unirci con il governo per aiutare le persone in difficoltà”. Il presidente della Federscherma, Giorgio Scarso, è pronto a riportare presto la scherma a Norcia se sarà rieletto dall’Assemblea nazionale in programma il 20 novembre nello stesso Salone d’Onore del Coni. “Non vediamo l’ora di tornare in quella che è la nostra Coverciano – ha sottolineato Garozzo, oro in Brasile nel fioretto individuale – Siamo molto legati alla città, siamo rimasti scioccati e non vediamo l’ora di abbracciare gli abitanti. Siamo pronti a dare una mano”. Un coro unanime nel giorno della meritata festa, con la squadra della spada maschile a chiudere la sfilata dei medagliati a Rio de Janeiro: un’Olimpiade già etichettata come soltanto sufficiente per la scherma azzurra, abituata a numeri impressionanti ma stavolta priva di due gare a squadre da podio, il fioretto femminile e la sciabola maschile. “L’Italia – ha ricordato il presidente del Coni Giovanni Malagò – è prima nel medagliere olimpico della scherma con 125 medaglie e non è un caso, perché c’è una grande programmazione. Siete e sicuramente sarete in eterno l’orgoglio dello sport italiano e non solo”. “Stiamo già lavorando verso Tokyo 2020 – ha spiegato il presidente della Fis Scarso – Sono iniziate le gare di Coppa del mondo e stiamo continuando sulla striscia dei risultati dell’ultimo quadriennio. Sono certo che i nostri atleti avranno il solito entusiasmo e ci daranno grandi soddisfazioni”.

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