[the_ad id=”10725″]
Carlo Tavecchio passa all’attacco, fissa al 29 gennaio l’appuntamento per le elezioni della Federcalcio e prova ad allontanare lo spettro del commissariamento. Nel giorno del sorteggio dei Mondiali di Russia 2018, appuntamento amaro dopo la mancata qualificazione dell’Italia che ha scatenato il terremoto in via Allegri, la partita a scacchi tra Figc e Coni si arricchisce della nuova mossa del presidente dimissionario.
Un passo avanti poco gradito al presidente del Comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò, che pochi minuti prima dell’ufficializzazione della data delle elezioni aveva invocato “il buon senso” invitando ancora una volta Tavecchio ad aspettare le scelte della Lega di Serie A “per rispetto nei confronti di tutte le componenti”. Il presidente dimissionario, invece, ha deciso di tirare dritto per la sua strada: assemblea elettiva convocata per il 29 gennaio 2018 in attesa della lega maggiore. Che però, dopo i due tentativi andati a vuoto in settimana, ora deve accelerare se vuole allontanare la contromossa di Malagò, pronto a commissariare la Figc se i club non sceglieranno i propri rappresentanti entro l’11 dicembre.
Il prossimo tentativo in via Rosellini è previsto per giovedì 7: difficile fare previsioni sull’esito della trattativa tra venti società dagli umori sempre molto ondivaghi. Anche perché, come previsto dallo statuto e confermato dal Consiglio federale odierno, servirà la maggioranza qualificata (14 voti) per individuare dirigenti e consiglieri. Di certo, oggi pomeriggio all’uscita dagli uffici di via Allegri Lega Pro, Associazione allenatori e Associazione calciatori non hanno escluso lo spettro del commissariamento, addebitando tra l’altro al solo Tavecchio l’accelerazione sulla data delle elezioni. “Capisco Malagò – ha sottolineato il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina – Ma non è stata una decisione del Consiglio federale. Il presidente Tavecchio ha il compito di indire le elezioni e l’ha fatto, il Consiglio ha preso atto della comunicazione come è giusto che sia. Scegliere il giorno non vuol dire nulla”.
“Speriamo arrivi la Serie A, altrimenti dovremo fare certe valutazioni – ha osservato il presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri – In linea di principio io sono contro il commissariamento, ma se dovesse essere necessario…”. E sulla stessa linea si è posto Damiano Tommasi, da molti indicato come possibile candidato alla presidenza in caso di elezioni: “La data è stata decisa da Tavecchio e non è stata discussa – ha ribadito il numero uno dell’Aic – Se ci sarà l’esigenza del commissario, sappiamo che arriverà il commissario”.
Se invece la Serie A troverà la quadra ed eleggerà i propri rappresentanti dopo oltre sette mesi di commissariamento, il 29 gennaio 2018 le diverse componenti sceglieranno il nuovo presidente: “Totti mi ha fatto un assist? Bisogna vedere dove va a finire – ha sottolineato Tommasi con un sorriso – Al momento da parte mia non c’è nessuna candidatura. È anche prematuro parlarne: sono sinceramente concentrato sulle necessità dell’Associazione calciatori. E poi dobbiamo vedere cosa succede in Lega di Serie A e con l’eventuale commissariamento”. La partita è ancora lunga