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Tempo di bilanci alla Vuelta 2021, con la prima settimana andata in archivio dopo la nona tappa e l’arrivo in quota all’Alto de Velefique. Grande soddisfazione per l’azzurro Damiano Caruso, capace di imporsi al termine di una lunga fuga solitaria, ma il leader della generale è saldamente Primoz Roglic. Il campione sloveno è apparso in controllo fin dalla prima frazione vincendo il prologo di Burgos, per poi gestire apparentemente a piacimento la situazione: obiettivo dichiarato il terzo successo consecutivo sulle strade spagnole, un risultato che alla Vuelta manca dai tempi di Roberto Heras nel 2005 e che in generale è cosa rara nelle tre grandi corse a tappe.
CLASSIFICA GENERALE DOPO NONA TAPPA
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La classifica comunque rimane abbastanza corta, anche se è stata proprio la nona tappa a regalare il maggior spettacolo in salita e quindi anche i distacchi più importanti tra i vari big. Il primo inseguitore di Roglic è un redivivo Enric Mas: lo spagnolo classe ’95 della Movistar sembra essere pronto al salto di qualità, dopo il secondo posto della Vuelta 2018 che aveva lasciato presagire per lui un futuro da assoluto protagonista. Il distacco in classifica è di appena 28 secondi, un ritardo molto più contenuto rispetto a quello che è apparso come lo strapotere di Roglic in corsa. Movistar che occupa anche la terza posizione con Miguel Angel Lopez, scalatore colombiano che nella terza settimana potrebbe diventare oltremodo pericoloso.
Proprio il fattore tattico della superiorità numerica potrebbe rivelarsi una chiave di volta importante, dato che Roglic può contare su un Kuss apparso per il momento non brillantissimo come lo scorso anno. Movistar protagonista quindi, nonostante il ritiro dell’eterno Valverde dopo la brutta caduta della settima tappa: vedremo se l’Embatido alzerà bandiera bianca a 41 anni suonati e con una clavicola fratturata. La speranza è che la sua carriera non sia finita così. L’altro team che sta provando a scalfire le certezze di Roglic è la Ineos-Grenadiers di Adam Yates ed Egan Bernal. Il vincitore del Giro 2021 però ha pagato dazio e ora è a quasi due minuti da Roglic: un ritardo non indifferente se si considera che poi lo sloveno avrà dalla sua la cronometro finale a Santiago di Compostela dove potrà infliggere distacchi pesanti a tutti i suoi principali rivali.
I grandi sconfitti delle ultime ore sono Aleksandr Vlasov e Mikel Landa, con quest’ultimo in particolare ormai fuori dai giochi per le prime posizioni. Il Team Bahrain Victorius punta così sul sorprendente australiano Jack Haig, quarto in classifica generale e per la prima volta capitano di un grande team in un giro di tre settimane. Con lui anche Caruso, rientrato in top-15 grazie alla vittoria di poche ore fa, ma anche corridori di spessore come Gino Mader e Wouter Poels. Una delle squadre senza dubbio più attrezzate di questa Vuelta.
Detto di Caruso, in chiave Italia è sempre solida la posizione di Giulio Ciccone. L’abruzzese capitano della Trek-Segafredo infatti è settimo in classifica generale, a poco più di un minuto dal podio: un obiettivo difficile ma non impossibile in questa Vuelta, qualora la condizione migliore dovesse arrivare proprio nella seconda parte della corsa dove le salite saranno numerose e impegnative. Resta in top-15 anche Fabio Aru, che a meno di ripensamenti è all’ultima corsa di una carriera tanto promettente quanto complicata negli ultimi anni. Il sardo proverà forse a concentrarsi su una vittoria di tappa, per salutare il mondo del ciclismo professionista nel migliore dei modi.
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