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La prima vittoria di tappa colombiana in questa edizione del Tour de France non porta la firma del più atteso Nairo Quintana, bensì quella del meno titolato Jarlinson Pantano. Sul traguardo di Culoz, l’atleta della IAM Cycling si è imposto in uno sprint a due sul polacco Rafal Majka (Tinkoff), al termine di una frazione ricca di attacchi e ribaltamenti di fronte. Ancora una volta, i big sono rimasti a guardare, o quasi: vi è stato per la verità chi – come il nostro Fabio Aru – ha tentato di scombinare le carte e i piani del Team Sky, ma senza successo. Come già in occasione delle sue due precedenti vittorie, anche quest’anno Chris Froome pare avviato inesorabilmente verso la conquista del gradino più alto del podio, indubbiamente grazie alle sue eccezionali qualità, ma anche in virtù all’inestimabile supporto della sua squadra.
La tappa, caratterizzata da 6 gran premi della montagna e saliscendi a non finire, vive di attacchi sin dai primi chilometri. Tra i più attivi Vincenzo Nibali (Astana), uno dei maggiori protagonisti delle primissime ore di corsa. A transitare davanti a tutti sul primo gran premio della montagna di giornata, tuttavia, è Rafal Majka, seguito dal russo Ilnur Zakarin (Katusha): quando i due vengono ripresi dai più immediati inseguitori (lungo la discesa), si forma un gruppo di trenta unità di cui fanno parte, tra gli altri, Nibali e Domenico Pozzovivo (AG2R-La Mondiale). Il successivo attacco viene portato da Tom Dumoulin (Team Giant-Alpecin), seguito proprio dai due italiani e da Jarlinson Pantano. Ma anche i quattro vengono riassorbiti e sulle prime rampe della Grand Colombier (maggiore asperità di giornata) a guidare la corsa rimangono in tredici.
Presto il drappello dei fuggitivi si sgretola: lo Squalo dello Stretto, provato dalla precedente azione, è tra i primi a cedere, mentre a fare la differenza sono ancora una volta Majka e Zakarin. E i due vengono nuovamente ripresi lungo la discesa, questa volta dai soli Julian Alaphilippe (Etixx-QuickStep) e Pantano. Il russo non riesce a tenere il passo degli altri, mentre il francese cade mentre si trovava in testa; al comando rimangono solamente Majka e Pantano, che transitano sulla linea d’arrivo per poi percorrere i 23,5 km di circuito che li separano dalla conclusione. Al loro inseguimento, Zakarin viene nel frattempo raggiunto da Sébastien Reichenbach (FDJ), Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale) e Serge Pauwels (Dimension Data), tutti fuggitivi della prima ora.
Sull’ultima salita di giornata, nel suggestivo scenario dei Lacets du Grand Colombier, Fabio Aru (Astana) tenta di coronare il precedente lavoro dei suoi compagni con un attacco; lo segue Alejandro Valverde (Movistar), ma gli scudieri di Froome chiudono il buco, senza che la maglia gialla debba neppure scomodarsi; stessa sorte per il successivo tentativo di Romain Bardet (AG2R-La Mondiale). Contro lo strapotere della corrazzata britannica che risponde al nome di Team Sky, pare esserci poco da fare. In testa alla corsa, nel frattempo, Majka riesce a liberarsi della compagnia di Pantano e a scollinare tutto solo in cima al GPM: a fine tappa, la maglia a pois (che contraddistingue il miglior scalatore) sarà sua.
Tuttavia il colombiano fa valere nuovamente le proprie doti di discesista e si riporta sul polacco quando mancano 8,5 km alla conclusione. A quel punto Pantano e Majka si controllano e per poco i due più immediati inseguitori – i francesi Vuillermoz e Reichenbach – non ne approfittano. Ma ciò non avviene e a giocarsi la tappa allo sprint sono proprio il colombiano e il polacco: Majka tenta di soprendere Pantano partito in testa, ma quest’ultimo è più veloce e conclude a braccia alzate, regalando al suo paese la prima (e al momento unica) gioia in questa edizione della Grande Boucle.
Cliccare i seguenti link per conoscere CLASSIFICHE AGGIORNATE e DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI, mentre qui di seguito trovate la diretta scritta integrale della 15ª tappa:
https://www.sportface.it/ciclismo/tour-de-france-2016-15a-tappa-bourg-en-bresse-culoz-live/60657