Ciclismo

Ciclismo, Tirreno-Adriatico: Quintana-show sul Terminillo, tappa e maglia per lui

Nairo Quintana - Foto Pymouss CC BY-SA 4.0

In questo momento, il più forte scalatore al mondo: così può essere definito oggi, senza tema di smentite, Nairo Quintana. Sulle rampe del Terminillo, nella quarta tappa della Tirreno-Adriatico di ciclismo, che già due anni fa lo incoronò “Sovrano dei Due Mari”, il colombiano della Movistar dà un nuovo saggio delle sue immense doti di grimpeur; staccati i rivali a un paio di chilometri dalla conclusione, Quintana vola verso il successo di tappa e mette le mani sulla 52ª edizione della Tirreno-Adriatico. Nulla da fare per gli avversari, a cominciare da Geraint Thomas (Team Sky) – secondo sul traguardo – per arrivare ai nostri Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) e Fabio Aru (Astana Pro Team), lontani anni luce dalla miglior condizione e fuori dai giochi non appena la corsa entra nel vivo. Migliore degli italiani al traguardo è Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), settimo a 41” da Quintana.

LA CLASSIFICA DOPO QUATTRO TAPPE

Pronti via ed è subito fuga. Sei gli uomini all’attacco: ai soliti Davide Ballerini (Androni Giocattoli-Sidermec), Mirco Maestri (Bardiani-CSF) e Alan Marangoni (Nippo-Vini Fantini), si aggiungono il russo Matej Mamykin (Team Katusha-Alpecin), il francese Romain Gioux (Team Novo Nordisk) e lo sloveno Marko Kump (UAE Team Emirates). Il gruppo lascia loro un ampio margine, che arriva a superare i 10′, prima di iniziare l’inseguimento vero e proprio. Ballerini conquista il gran premio della montagna di La Colonnetta, mentre Maestri fa suoi i traguardi volanti di Viterbo e Terni (come tutti quelli delle frazioni precedenti), indossando così a fine tappa la maglia rossa della classifica a punti.

Il vantaggio dei sei si assottiglia sempre più, man mano che ci si avvicina all’erta finale. Tenuta a battesimo dal Giro d’Italia nel 1936 e affrontata dalla Tirreno-Adriatico non più tardi di due anni fa (quando Quintana si impose sotto una fitta nevicata), la salita del Terminillo – con l’arrivo posizionato in località Campoforogna – misura 16 km, una pendenza media del 7,3% e una massima del 12%. Ultimi ad arrendersi tra i fuggitivi sono Ballerini e Mamykin, ma il russo viene messo fuori gioco da una scivolata in discesa; l’azione del canturino si esaurisce invece quando all’arrivo mancano poco meno di 13 km.

Il primo ad allungare in testa al gruppo è Michał Kwiatkowski (Team Sky), seguito da Jonathan Castroviejo (Movistar Team), Roman Kreuziger (Orica-Scott) e Simon Spilak (Team Katusha-Alpecin). Il drappello guadagna una trentina di secondi, mentre a tirare in testa al gruppo – sempre meno numeroso – è la Bahrain-Merida di Vincenzo Nibali. Kreuziger non riesce a seguire il ritmo degli altri tre, che a 9 km dalla conclusione hanno un margine di 40”. Ai -7 dalla conclusione cede anche Castroviejo, mentre dietro si muove Tom Dumoulin, ma la FDJ di Thibaut Pinot arriva a dare man forte alla Bahrain e l’olandese viene subito ripreso. Quando all’arrivo mancano poco più di 5 km anche Kwiatkowski alza bandiera bianca e Spilak va via da solo, conservando ancora una trentina di secondi sugli inseguitori.

Ma a quel punto inizia la bagarre vera e propria in testa al gruppo, con continui scatti e controscatti. Tra i più attivi vi sono Adam Yates (Orica-Scott) e Geraint Thomas, Quintana li segue guardingo; già staccati invece Nibali e Aru, al pari della (ex) maglia azzurra Rohan Dennis (BMC Racing). Quando all’arrivo mancano 2 km, poi, Quintana inizia a danzare sui pedali, e la sua accelerazione è assolutamente irresistibile; liberatosi degli avversari, il colombiano salta in breve anche Spilak ed è in testa alla corsa. La vittoria di tappa è sua, così come la maglia azzurra di leader della classifica generale. Domani la quinta tappa, da Rieti a Fermo, 210 km e diversi Muri da scalare; lo spettacolo è ancora una volta assicurato.

ORDINE D’ARRIVO:

  1. Nairo Quintana (COL, Movistar Team) 05h27’22”

  2. Geraint Thomas (GBR, Team Sky) +18”

  3. Adam Yates (GBR, Orica-Scott) +24”

  4. Rigoberto Uran (COL, Cannondale-Drapac) +24”

  5. Simon Spilak (SLO, Team Katusha-Alpecin) +29”

  6. Tom Dumoulin (OLA, Team Sunweb) +41”

  7. Domenico Pozzovivo (ITA, AG2R La Mondiale) +41”

  8. Mikel Landa (SPA, Team Sky) +41”

  9. Thibaut Pinot (FRA, FDJ) +46”

  10. Primoz Roglic (SLO, Team LottoNL-Jumbo) +51”

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