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Vigilia di Milano-Sanremo. I corridori si scaldano in vista della Classicissima di primavera e i velocisti sono pronti a mettere le mani sulla corsa di metà marzo. Elia Viviani, medaglia d’oro olimpica a Rio 2016 nell’omnium, è uno degli italiani che, insieme a Sonny Colbrelli e a Filippo Pozzato, potrà dire la sua domani in riviera.
“La Sanremo è la prima classica monumento dell’anno – ha detto Viviani ai microfoni di SkySport 24 -, è talmente vicina all’inizio della stagione che non conosci la condizione di molti atleti. È una corsa per sprinter ma gli attaccanti sono sempre in rampa di lancio”.
Il sogno di una vita per un velocista, quello della Sanremo. Viviani, che un sogno lo ha già trasformato in realtà vincendo la medaglia d’oro in pista a Rio, lo sa bene: “Se Rio era il mio sogno quattro anni fa, dopo l’Olimpiade, la Sanremo è uno dei miei obiettivi per i prossimi quattro anni, con il vantaggio che ci si può provare ogni anno. Tornare in strada dopo la preparazione su pista dello scorso anno è stato più difficile di quanto mi aspettassi: ma l’aver raggiunto obiettivi importanti ti dà la forza per fare sacrifici ancora più grandi”.
Domani Viviani dovrà vedersela con corridori del calibro di Peter Sagan e Fernando Gaviria, ma la carica è quella giusta: “Quest’anno ho fatto tanti secondi posti. Ma quelli che mi hanno battuto erano corridori di tutto rispetto. Sabato può essere l’occasione giusta per mettere la ruota avanti: è un’occasione ghiotta quasi quanto Rio”.
Insieme a Viviani, sono intervenuti in studio anche Gianni Moscon, il talento più interessante del ciclismo italiano, e Salvatore Puccio. Moscon è alla sua prima Milano-Sanremo: “So di avere gli occhi di tutti puntati addosso, ma questo non mi pesa – ha detto il 23enne di Livo -. Sto cercando la mia dimensione: tra corse a tappe e gare da un giorno non so ancora dove vado meglio. Cerco di scoprire tutte le corse in calendario per scoprire quelle in cui mi trovo a mio agio”.
Puccio, invece, può essere considerato il vice-capitano Sky per la Sanremo 2017: “Il mio compito sarà quello di fare da collante, cercare di fare il doppio lavoro: se Elia sta bene, cercherò di stare con Elia. Ovviamente lui ci darà delle indicazioni durante la gara: passate le varie salite, lui ci informerà della sua condizione, per farci trovare pronti a qualsiasi tipo di soluzione”.