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L’Italia non è tra i Paesi europei che si sono costituiti in giudizio davanti alla Corte di Giustizia europea, che deve pronunciarsi su una questione che potrebbe rivoluzionare il calcio mondiale: la liceità del “monopolio” Uefa nell’organizzazione di tornei calcistici di alto livello in Europa. Una mozione della Superlega, che da questa sentenza potrebbe rinascere. Ieri Politico ha scritto che quindici Paesi avevano fatto un passo ufficiale, scrivendo alla Corte contro la Superlega e che tra questi ci sarebbe stata anche l’Italia. Ma la Gazzetta dello Sport oggi scrive che quella lettera non è ancora arrivata all’Avvocatura di Stato. E che il governo ha ancora un giorno di tempo: “Se oggi non arrivasse nulla in Lussemburgo di certo potremmo parlare di una decisione di Stato, di una scelta politica ben precisa che non può essere stata presa senza coinvolgere i vertici del nostro governo. Se la situazione non si dovesse sbloccare, sarebbe un segnale molto poco positivo per i vertici del nostro calcio”. “Il mancato arrivo delle osservazioni italiane viene vissuto con enorme stupore a Nyon”. La Gazzetta aggiunge che se l’Italia non facesse quel passo “appare molto chiaro che il sostegno dell’Uefa alla nostra candidatura all’Europeo 2028 dovrebbe venire meno”.
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