Per il Torino forse sarebbe stato più rassicurante un netto ko per 3-0 senza discussione, una di quelle sconfitte che possono garantire perlomeno un confronto e una reazione d’orgoglio nei meandri intimi dello spogliatoio. E invece il derby contro la Juventus della decima giornata di Serie A offre l’ennesimo punto perso da situazione di vantaggio, il diciannovesimo da inizio campionato – un’infinità – ma anche l’amarezza e il rimpianto di una squadra che fatica a decollare sul piano dei risultati e che si trova impantanata per il secondo anno consecutivo nei bassifondi della classifica. All’Allianz Stadium Juventus e Torino volevano invertire la rotta. La vittoria per 2-1 dei bianconeri regala a Pirlo una vittoria ma anche gli stessi dubbi, difetti e problemi della vigilia. La squadra bianconera fatica a convincere e costruire gioco, è lontana dalle idee del suo allenatore e non riesce a trovare qualcosa di positivo che non sia la reazione allo svantaggio. Non è poco ma non abbastanza per la Juventus. C’è la conferma di un trend positivo nelle stracitadine. Negli ultimi sei derby casalinghi, la squadra bianconera ha sempre segnato almeno un gol nel finale: oggi ne firma due, al 78′ e all’89’ per una vittoria che proietta i bianconeri a quota venti punti in classifica.
Nel giorno che poteva consegnare il trentesimo gol nell’anno solare di Cristiano Ronaldo (l’ultimo a riuscirci in maglia bianconera fu Sivori) e il centesimo gol in maglia granata di Belotti, gli autori dei gol sono due insospettabili: Nkoulou e McKennie. E uno che di sigilli allo scadere se ne intende: Leonardo Bonucci che scaccia i fantasmi legati ad un fantastico salvataggio di Lyanco su un Dybala apparso mai così lontano dal cuore della squadra. Ma il successo odierno oltre a regalare la prima vittoria nel derby da allenatore ad Andrea Pirlo, consegna all’ex Maestro del centrocampo un altro record: Andrea Pirlo è il primo esordiente in panchina a restare imbattuto nelle prime dieci giornate di Serie A. Nel complesso: cinque vittorie e cinque sconfitte. Certo, conteggiando anche il 3-0 di Napoli che è già materiale da avvocati e giudici. Quel che è certo è che la Juventus è ancora più simile alla brutta versione di Benevento che alla spumeggiante squadra che ha travolto Sampdoria e Cagliari. Pirlo ora vuole una continuità. Aspettando Dybala e Kulusevski.
