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La Lazio stende anche il Bologna e grazie allo 0-2 dello stadio Dall’Ara vola al quarto posto in solitaria a quota 53 punti. Ciro Immobile è ancora assoluto protagonista, sblocca la gara nel primo tempo e poi chiude i conti nella ripresa con una doppietta personale. La squadra rossoblù, invece, sprofonda ancor di più in una crisi nera che apre la contestazione dei tifosi nei confronti dei giocatori e del tecnico Roberto Donadoni.
BOLOGNA (5-3-2)
Mirante 6.5
Salva la porta, quando si immola sul tiro di Milinkovic-Savic e fa il miracolo alla mezzora. E’ strepitoso sul doppio tentativo di Immobile e Felipe Anderson, come in un flipper sventa entrambe le conclusioni. Suo il merito di tenere a galla il Bologna.
Krafth 5
Sempre in difficoltà visto che dalla sua parte c’è un velocissimo Lulic, non brilla neanche qualche metro più avanti. Come l’omologo Masina sulla corsia opposta, non riesce mai a dare ampiezza alle ripartenze felsinee.
Maietta 5
Non vive per niente una bella serata, davanti ha l’attacco della Lazio in gran forma. Si fa una dormita in occasione del primo gol biancoceleste, quando si fa sfuggire Immobile prima che calci in rete.
Oikonomou 5
Complice, con l’intero reparto, della grande sofferenza del Bologna al cospetto del dominio laziale. Prova la sortita con qualche lancio, ma non basta a cancellare le tante disattenzioni, come sul raddoppio biancoceleste,
Helander 5
Disorientato e confuso dalle scorribande di Felipe Anderson, si fa beffare più e più volte dai movimenti e dalle ripartenze del brasiliano.
Masina 5
Il compito del laterale dovrebbe essere quello di garantire maggior ampiezza alla manovra rossoblù, ma Basta non è un cliente comodo per aprire sulla fascia, anche se i maggiori pericoli arrivano dalla sua parte. Non gli va meglio quando di tratta di arginare la straripanza di Felipe Anderson. (Dal 77′ Krejci s.v.).
Nagy 5.5
Passa completamente inosservato nel primo tempo, troppo schiacciato sulla linea difensiva, cresce alla distanza. Nella ripresa alza l’intensità e regala qualche spunto in più.
Viviani 5.5
Dimostra di avere un bel piede, soprattutto sui calci piazzati. Due punizioni, una a impegnare Strakosha e l’altra fuori ma ben tirata. Per il resto, una prestazione affatto sufficiente. (Dal 74′ Pulgar s.v.)
Dzemaili 5
E’ lì, a muoversi, in attesa dello spunto giusto. Eppure non riesce mai a innescare i due attaccanti del Bologna. Prova il tiro dalla distanza, ma cicca un’occasione in area, fallendo lo stop.
Verdi 5.5
E’ l’unico dei suoi che tenta di accendere la miccia della squadra rossoblù, ma sui piedi gli capitano davvero pochissime – se non nulle – occasioni da rete. I compagni non lo aiutano, da solo può fare ben poco.
(Dal 62′ Destro 5: Donadoni lo spedisce in campo nella speranza di dare una svolta alla partita, l’attaccante invece delude ancora una volta e resta in astinenza da gol dal 29 gennaio).
Petkovic 5
La palla la vede in cartolina per tutto il primo tempo, anche se prova almeno ad andarsi a prendere il pallone sulla trequarti. L’unica occasione degna di nota, se la divora proprio lui a tu per tu con Strakosha. Nella ripresa migliora, ma non troppo.
All. Donadoni 5
La difesa a cinque sarà pur folta, ma non risparmia errori su errori e lascia infinita libertà a tutto il reparto offensivo biancoceleste. Gli attaccanti poi sono una completa delusione, e confermano la grave crisi di gol che attanaglia la squadra rossoblù da ormai troppo tempo. La contestazione dei tifosi esplode dopo l’ennesima prestazione insufficiente.
LAZIO (4-3-3)
Strakosha 6.5
Gioca un po’ con il fuoco, rinviando corto con Masina in pressing, ma si fa trovare pronto in ogni occasione. Attento sulla punizione di Viviani, bravo nelle uscite basse, si prende qualche rischio sulle rimesse dal fondo. Ormai è una garanzia.
Basta 6.5
Ha la libertà di giocare molto alto sulla fascia destra, tanto da duettare alla perfezione con Felipe Anderson e da sfornare anche una buona quantità di cross in area. Prova pure la conclusione, alla fine del primo tempo, sulla quale Mirante dice di no.
de Vrij 6.5
Il Bologna si dimostra davvero poco pericoloso per tutti i novanta minuti, così per l’olandese la trasferta al Dall’Ara è una scampagnata da ordinaria amministrazione e nulla più.
Hoedt 6.5
Torna titolare dopo essere rimasto in panchina nel derby contro la Roma. Non si affanna più di tanto, la difesa laziale è attenta e non corre mai particolari pericoli che lo impegnano oltremodo.
Radu 6.5
Grande assente in Tim Cup per squalifica, si riprende il posto lasciato mercoledì a Lukaku. Dalle parti del romeno, non si fanno mai vedere gli esterni rossoblù. Per questo può dare una mano a Lulic sulla catena mancina, contribuendo a dar vita alle azioni sulla corsia sinistra.
Parolo 6.5
Come al solito garantisce filtro a centrocampo, tanta corsa e buoni inserimenti per i compagni d’attacco. Un primo tempo giocato ad alti livelli, poi un po’ di fatica nella ripresa lo mette più in ombra, senza però macchiare un’altra prestazione di sostanza e qualità.
Biglia 6.5
Alla centesima partita in Serie A, sale nuovamente in cattedra. Si libera da ogni marcatura, recupera un’infinità di palloni da interditore e dirige il gioco lanciando spesso le azioni offensive biancocelesti. Un solo errore, una velenosa palla persa sul pressing di Petkovic. Esce a inizio ripresa per un guaio muscolare al polpaccio. (Dal 53′ Murgia 6: non è facile entrare a gara in corso e senza preavviso, ma il giovane centrocampista risponde al meglio e si occupa di recuperare tante palle).
Milinkovic-Savic 7.5
Quella del serbo è una crescita esponenziale e inarrestabile. Quella di stasera, un’altra prestazione sontuosa dopo il derby con la Roma. Spezza il gioco a centrocampo, si dedica soprattutto alla fase offensiva, muovendosi quasi a ridosso di Immobile e innescando ogni azione grazie agli inserimenti. Dai suoi piedi, nascono entrambi i gol biancocelesti, propiziati da verticalizzazioni a dir poco perfette. (Dall’80’ Wallace s.v.)
Felipe Anderson 6
Sempre nel vivo del gioco, pur partendo sottotono come al solito, semina il panico sulla corsia destra. Manda ai pazzi i difensori rossoblù, ne sanno qualcosa Masina e Maietta, sforna una quantità infinita di assist per i compagni. Ma gli manca terribilmente la lucidità sotto porta, ad esempio quando spedisce su Mirante un tiro già destinato alla rete, per citare una delle svariate occasioni buttate al vento. (Dal 67′ Keita 6: anche per il senegalese è la centesima gara in Serie A, stavolta pur entrando in corso d’opera, non riesce a essere incisivo pur aiutando a difendere il risultato).
Immobile 7.5
Quattro gol in sette giorni, diciotto in stagione, sedici solo in campionato. L’ultimo a sbloccare il match del Dall’Ara, con un colpo di testa a beffare Mirante già al 10′ minuto. Poi si divora la palla del raddoppio, spedendo alto sulla traversa dopo un controllo sontuoso.
Lulic 7
Preferito a Keita, sulla corsia sinistra del tridente d’attacco, il bosniaco ci mette al solito tanta corsa, possesso palla e assist al bacio. Stavolta un cioccolatino, scodellato al centro dell’area, che Immobile scarta dolcemente. Una prestazione altresì di estremo sacrificio, il laterale si ricicla pure terzino mancino all’occorrenza e aiuta la retroguardia a difendere il risultato.
All. Inzaghi 7
Dopo il capolavoro nel derby contro la Roma, un’altra prova di maturità da parte della Lazio. Attenta, concentrata, dominante per quasi tutti i novanta minuti del Dall’Ara. La difesa non corre pericoli, il centrocampo comanda il gioco, l’attacco si fa sempre più cinico. Il ritorno al 4-3-3 è azzeccato, come la scelta di Lulic nel tridente. Il quarto posto in solitaria è del tutto meritato per i biancocelesti.