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Roma, pareggio inutile di cuore ma inutile: Mourinho stecca anche contro il Sassuolo delle riserve

José Mourinh
José Mourinho - Foto Antonio Fraioli

Cristante all’ultimo istante, con il solito gol in spizzata di testa sul primo palo, con il solito gol contro i neroverdi che sono la sua vittima preferita: ma non basta a una Roma che in sette giorni ha pareggiato col Genoa disastrato, è stata eliminata dalla Coppa Italia e in malo modo e, dulcis in fundo, non ha vinto contro il Sassuolo non in gran forma e senza Scamacca e Raspadori. Defrel e Traore sono riserve, seppur di lusso, e così viene mancata un’occasione d’oro, quella di portare a casa tre punti per fare dieci nelle ultime quattro e restare in scia di Lazio e Fiorentina con cui per ora questa squadra si gioca la zona Europa League.

Come sempre, la Roma va sull’ottovolante. Nel primo tempo un gol annullato per parte, poi poco prima dell’intervallo c’è un rigore piovuto dal cielo per un gentile omaggio di Chiriches che decide di giocare a pallamano. Abraham, ennesimo rigorista diverso in stagione, è freddissimo e la mette sui binari giusti. Peccato che, pronti via nel secondo tempo, il treno giallorosso deraglia completamente e il Sassuolo va all’assalto. Per la verità, sono gli stessi ospiti a metterci del loro, visto che il gol del pareggio è da Mai dire gol: Traore crossa, Smalling devia verso la porta ma in modo flebile, Rui Patricio sviene e si fa passare la palla sotto le gambe. E dopo alcuni minuti, ecco il raddoppio dei neroverdi con il gol di Traore su errore di tutta la retroguardia. C’è tempo anche per un litigio tra Berardi, lo Special One e tutta la panchina che prosegue anche dopo il triplice fischio. Prima di questo, però, quando tutto sembra apparecchiato per una sconfitta, arriva il gol di Cristante con goal line technology che aiuta a evitare la figuraccia. Ma questo pareggio sa di sconfitta e la prestazione non è stata certo esaltante.

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