Serie A

Milan, Pioli: “Preferirei sapere se e quando ci sarà la ripresa del campionato”

Stefano Pioli
Stefano Pioli - Foto Antonio Fraioli

L’allenatore del Milan Stefano Pioli, protagonista di una diretta Instagram con l’ex campione di pallavolo Pasquale Gravina, ha spiegato come stia vivendo il momento di grande incertezza relativo alla ripresa dei campionati: “Capisco la difficoltà del momento. Nella nostra posizione, poter sapere quando e se ci sarà la ripresa degli allenamenti e del campionato sarebbe meglio, per poter programmare meglio il nostro lavoro. Ibrahimovic? L’ho sentito negli ultimi giorni, sta bene”.

Il tecnico emiliano ha anche avuto modo di evidenziare le differenze tra il calcio di oggi e quello di qualche anno fa: “In questo periodo, con tutto il tempo che abbiamo a disposizione, sto vedendo tantissime partite. Il calcio è veramente cambiato tantissimo. È cambiata la metodologia di lavoro e di preparazione alla partita, che è sicuramente più curata anche grazie alle tecnologie. Le strategie sono molto più approfondite e le squadre sono più preparate. È aumentata la velocità di gioco. Io ho cominciato a lavorare quasi sempre a secco, invece adesso con il mio staff lavoriamo tanto con il pallone. Gli spazi sono cambiati, adesso hai pochi istanti per leggere la situazione e interpretarla. Molto credo sia dovuto anche al fatto che noi allenatori abbiamo sempre voluto migliorarci e aggiornarci. La passione con la quale ti approcci al tuo lavoro credo sia determinante, così come la curiosità. Più accentiamo i nostri pregi e più limiamo i nostri difetti e maggiormente possiamo diventare persone e professionisti migliori”.

Pioli, in conclusione, ha elencato le diverse componenti necessarie per permettere ad una squadra di arrivare al successo: “La società dev’essere forte, organizzata e compatta, con un top management sempre pronto a trovare soluzioni e a non dare problemi. La squadra deve avere dei valori tecnici importanti e, soprattutto, di personalità. Vincono le squadre in cui ci sono giocatori non facili da allenare, ma con grande personalità. Poi chiaramente serve un allenatore capace di gestire uno spogliatoio non semplice. Non credo che sia una sola di queste componenti a creare una mentalità vincente”.

 

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