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Matias Vecino è uno degli acquisti più importanti dell’Inter negli ultimi anni. Il centrocampista uruguainano, arrivato nell’estate del 2017 dalla Fiorentina, è stato un titolare inamovibile fino al momento nero della squadra di Spalletti, che ha faticato da dicembre a febbraio, raccogliendo tanti risultati deludenti e perdendo molti punti importanti che le avrebbero permesso di ipotecare l’accesso in Champions League con anticipo, mentre al momento la lotta con Roma e Lazio è aperta e lo sarà ancora per diverse partite. Vecino ha parlato ai microfoni de “Il Giornale”, per un’intervista che è presente nell’edizione odierna del quotidiano.
Da gennaio soffro per la pubalgia – ha detto l’ex Fiorentina -. Facevo fatica a correre e ad allenarmi, mi ha penalizzato. Ora sto meglio ma il mister ha trovato altre soluzioni ed ora tocca aspettare, è normale. Ma sono felice. La squadra ha ritrovato consapevolezza e fiducia e quando è così anche la fortuna torna a girare dalla tua parte”.
IL CLIMA NELLO SPOGLIATOIO – “Clan e litigi? Tutte balle che escono quando le cose vanno male. È normale che ci siano gruppi, io parlo di più coi sudamericani per questione di lingua. Ma siamo molto uniti. Quando va male si cominciano a cercare cose fuori dal calcio ma sono solo voci”.
LA NAZIONALE ITALIA – “C’è stato qualche avvicinamento ma non ho mai avuto dubbi. La nazionale è troppo importante, giocare per l’Italia per me sarebbe stato come giocare per un club, non mi sento italiano, non avrebbe avuto senso né rispetto”.