Davide Nicola ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Salernitana, match del 28° turno di Serie A in programma domani sera a San Siro. Una trasferta sulla carta proibitiva per i campani, che però hanno recentemente fermato anche il Milan: “La nostra mentalità non deve cambiare a seconda dell’avversario, dobbiamo provare a proporre gioco – ha affermato Nicola – E’ l’unico modo per togliersi soddisfazioni. Salvezza a 10 punti? Sappiamo che serve qualcosa di straordinario, il fatto di essere costretti a fare punti paradossalmente può essere un vantaggio, sappiamo di non avere alternative.”
Negli ultimi giorni ha tenuto banco a Salerno la questione Ribery, ma Nicola sminuisce: “Per me non è un caso, sarà multato per l’orario di rientro ma per il resto Franck dimostra di essere un professionista serio che tiene alla squadra. Sono io che voglio che i ragazzi si aggreghino di più anche fuori dal campo, anzi spero che settimana prossima facciano un’altra cena. Dobbiamo far inserire i nuovi arrivati quanto prima.” Sulle difficoltà recenti dell’Inter, il tecnico della Salernitana spiega: “Noi stiamo lavorando molto sull’autostima, non possiamo pensare di andare a Milano a guardare gli altri. Dobbiamo credere nelle nostre potenzialità e se lo facciamo sono convinto che faremo buone cose.”
Per quanto riguarda invece i singoli e l’infermeria, Nicola fa il punto della situazione: “Abbiamo finito da poco l’allenamento, per Bonazzoli parlerò a breve con lo staff medico ma l’idea è quella di convocarlo. Radovanovic si è allenato tutta la settimana, vedremo se sarà pronto per giocare dall’inizio ma anche chi subentra è un titolare a tutti gli effetti. Mousset è un potenziale titolare, ma le partite si leggono ogni quarto d’ora e ogni giocatore ha caratteristiche uniche e irripetibili.” Da un punto di vista tattico, il tecnico non si sbilancia: “Penso che ogni settimana vogliamo aggiungere qualcosa, può essere d’aiuto saper interpretare in maniera diversa. Anche il fatto che abbiamo rimontato due volte lo svantaggio, come accaduto a Bologna, non mi sembra un fatto secondario.”
