Serie A

Adesivi Anna Frank, ultras Lazio al pm: “Credevo fosse la figlia di Fantozzi”

Stadio Olimpico di Roma
La curva vuota dello stadio Olimpico di Roma - Foto Antonio Fraioli

“Anna Frank? Credevo fosse Mariangela, la figlia di Fantozzi, non un’ebrea deportata”: fa molto discutere la risposta di un ultras della Lazio convocato dal pm della Procura di Roma per un interrogatorio in seguito al caso degli adesivi antisemiti raffiguranti il volto di Anna Frank con la divisa della Roma attaccati in curva sud nel corso di Lazio-Cagliari da un gruppo di tifosi biancocelesti. C’è chi ha sostenuto si trattasse di una bambina comune, un altro ha parlato di una semplice goliardata, ma la grottesca risposta di chi sostiene (probabilmente mentendo) di aver scambiato Anna Frank con la Mariangela Fantozzi  ha fatto andare su tutte le furie il pubblico ministero, che, secondo quanto racconta Il Tempo, ha risposto con rabbia: “Ma lei sta scherzando?”. 

Sei dei quattordici fermati si sono presentati volontariamente all’interrogatorio. Le risposte, tutte francamente assurde e ingiustificabili, mirano a sostenere la tesi della difesa, ovvero che da parte degli ultras non ci fosse alcun “intento denigratorio o discriminatorio, nessun insulto razzista”: la tesi della Procura, che è orientata a incriminare gli accusati di incitamento all’odio razziale, potrebbe essere smontata proprio per mezzo di queste risposte che provano a celare la consapevolezza dei tifosi della Lazio di aver denigrato i giallorossi con un gesto antisemita.

SportFace