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Gravina: “Niente Mondiali, ma il nostro progetto non cambia. In Italia abbiamo bravi allenatori”

Gabriele Gravina
Gabriele Gravina - Foto LiveMedia/Ettore Griffoni

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, nel corso della presentazione del libro ‘Allenatori di Italia’ scritto da Andrea Santoni e Gianni Marchesini svoltasi a Coverciano, ha parlato dell’assenza dell’Italia ai Mondiali di Qatar 2022: Non andremo al Mondiale non perché non ci sono bravi allenatori. Abbiamo sicuramente i migliori a livello internazionale, lo dicono tutti, abbiamo un’ottima scuola, una scuola di formazione importante. Secondo me è mancata un’intuizione progettuale che non ha consentito e non ha permesso un incrocio importante, un incontro fondamentale, il talento con l’opportunità. Purtroppo questo non dipende solo dall’allenatore ma anche da alcune proiezioni in termini di progettualità societaria”.

Il numero uno della Federazione si è anche soffermato sulla presenza di giovani talenti nelle Nazionali minori, che potranno essere importanti in futuro: Talenti ne abbiamo diversi, non è un caso che l’Under 15 e l’Under 16, le nostre prime due selezioni, hanno vinto due tornei importanti dieci giorni fa, battendo nazionali fra le più medagliate a livello europeo. Vuol dire che questi ragazzi hanno delle potenzialità incredibili, bisogna dargli delle opportunità. Abbiamo la parte infrastrutturale da migliorare come i centri federali che richiedono professionalità qualificate e qui ci sta pensando l’Aiac, servono soggetti che vengano utilizzati e che vanno pagati”.

Il progetto, dunque, appare ambizioso ma servirà del tempo per attuarlo: “Stiamo rivoluzionando la concezione della valorizzazione del talento, dell’utilizzo anche dei giovani calciatori, su questo Roberto Mancini sta facendo un lavoro incredibile. La convocazione di ragazzi del 2005-2006 implica un rischio importante ma implica anche la voglia di far respirare un’aria diversa, vuol dire che c’è attenzione e considerazione verso questi giovani, e se lo fa Mancini mi auguro e auspico che lo facciano anche altri soggetti che lavorano per i club italiani”.

Al Mondiale non ci andiamo, ma il nostro percorso e il progetto non cambia. Noi abbiamo iniziato quattro anni fa con una filosofia importante di rinnovamento ed è chiaro che questo comporta dei rischi. I rischi sono legati a centrare delle vittorie importanti come il campionato europeo ma si può anche perdere. Noi abbiamo vinto per qualche rigore, abbiamo perso anche per qualche rigore non segnato, ma anche perché alla vigilia di quella partita a Roma contro la Svizzera otto-dieci giocatori sono stati mandati a casa per Covid. Purtroppo è stata un’altra coincidenza negativa rispetto a tante altre che forse hanno agito positivamente come è avvenuto agli Europei. Lavoriamo per crescere e migliorare, poi altri successi sicuramente li centreremo a breve”, ha concluso Gravina.

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