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Milan, Coppe a rischio dopo il ‘no’ Uefa: i precedenti

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Quali sanzioni rischia il Milan dalla Uefa dopo il rifiuto del Settlement Agreement? Da multe a restrizione dei giocatori registrati sino alla pena più severa: l’esclusione dalle coppe già verificatasi per altre sedici volte nella storia delle competizioni europee.

Gli ultimi casi di questo 2018 hanno riguardato quattro squadre lo scorso aprile. Gli albanesi del Tirana e i serbi del Vojvodina Sad avevano pagato la violazione del FFP con 215.000 euro, ossia gli incassi generati dalla partecipazione all’Europa League. Più severe invece le pene comminate ai kazaki dell’Irtysh (440.000 euro trattenuti ed esclusione dalle coppe per i prossimi tre anni) e agli svizzeri del Sion (215.000 euro ed esclusione dall’Europa per due anni). Tra le altre squadre cui fu impedita la partecipazione ci sono Galatasaray, Dnipro, Stella Rossa, Dinamo Mosca, CSKA Sofia, Partizan Belgrado, Ekranas, Cluj, Bursaspor, Inter Baku, Pallohonka, Targu Mures, Panathinaikos, Karabukspor: nomi non di primissimo piano e non paragonabili al blasone del Milan, la cui esclusione farebbe decisamente più rumore.

Era andata meglio invece ad Inter e Roma nel 2015. I nerazzurri e i giallorossi pagarono una multa dopo il Settlement Agreement (rispettivamente 20 e 6 milioni, di cui 14 e 4 con la condizionale), così come altri colossi del calibro di Manchester City e Psg (60 milioni a testa, 40 con la condizionale).

Quale sarà il verdetto della Camera Arbitrale di Controllo Finanziario dei Club (CFCB)? Sarà pugno di ferro anche con i rossoneri? Non sempre l’Organo Uefa è sinonimo di sventura: è il caso di Salisburgo e Lipsia, entrambe ammesse alla Champions League non avendo rilevato alcuna violazione nel regolamento della competizione per le due squadre Red Bull. Il Milan attende e spera.

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